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Tripoli, "Almasri uccide uomo in strada in pieno giorno", il VIDEO choc dell'"omicidio": vittima gettata a terra e presa a calci e pugni

Le immagini diffuse dalla testata libica Almasdar Media, e ripresa da media locali e internazionali, mostrano un uomo — identificato da diverse fonti locali come Almasri — mentre aggredisce violentemente un individuo disarmato, colpendolo ripetutamente con calci e pugni fino a lasciarlo privo di sensi sull’asfalto

22 Agosto 2025

Un brutale pestaggio avvenuto in pieno giorno, sulle strade di Tripoli, riporta al centro dell’attenzione il caso di Osama Njeem Almasri, ufficiale libico ricercato dalla Corte penale internazionale (CPI) per crimini di guerra e contro l’umanità. Le immagini diffuse dalla testata libica Almasdar Media, e ripresa da media locali e internazionali, mostrano un uomo — identificato da diverse fonti locali come Almasri — mentre aggredisce violentemente un individuo disarmato, colpendolo ripetutamente con calci e pugni fino a lasciarlo privo di sensi sull’asfalto. "Almasri uccide uomo in strada in pieno giorno", riportano diversi media arabi.

Il video dell'aggressione, ripreso da testimoni e rilanciato da vari media arabi, mostra l’aggressore gettare a terra la vittima, colpirla con ferocia e tentare poi di trascinarla via, mentre i passanti e il traffico scorrono indisturbati attorno alla scena. Tracce di sangue sono visibili sull’asfalto. Secondo la ONG Rifugiati in Libia, l’uomo pestato a sangue sarebbe poi deceduto. "Stiamo ancora lavorando per verificare la data esatta dell’episodio, ma è recente – afferma la ong –. Chi sarà ritenuto responsabile mentre quest’uomo continua a uccidere e terrorizzare i civili, inclusi migranti e rifugiati?".

A far discutere è soprattutto l'identità dell’aggressore: Usama (o Osama) Almasri Nagim, 46 anni, comandante della famigerata prigione di Mitiga, attiva dal 2015 presso l’aeroporto militare di Tripoli. È accusato dalla CPI di reati gravissimi, tra cui tortura, stupro, omicidio e violenze sistematiche. Eppure, nel gennaio 2025, l’Italia lo ha arrestato — dopo che era arrivato nel Paese dopo un tour europeo che lo aveva portato anche a Londra, Bruxelles e in Germania — per poi rilasciarlo ed espellerlo su un volo di Stato (Falcon 900), anziché consegnarlo alla giustizia internazionale.

Il caso ha aperto un fascicolo d’indagine all’Aja contro l’Italia per mancato rispetto degli obblighi di cooperazione con la Corte penale internazionale. Contestualmente, si è aperto un potenziale procedimento davanti al Tribunale dei ministri contro tre membri dell’esecutivo: il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano. Tuttavia, il processo non potrà partire senza l’autorizzazione a procedere del Parlamento.

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