07 Agosto 2025
Sul caso Almasri, la premier Giorgia Meloni ha attaccato le toghe: "Io vedo un disegno politico intorno alle decisioni della magistratura nei confronti di alcuni membri del mio governo. Non sono mica Alice nel Paese delle Meraviglie, è un tentativo di frenare la lotta all'immigrazione illegale che stiamo portando avanti".
Nel pieno del caso Almasri, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è tornata ad attaccare la magistratura, denunciando apertamente "un disegno politico" dietro alcune sue decisioni. Meloni ha infatti legato, in diversi interventi, le vicende giudiziarie ai temi caldi dell’immigrazione e alla riforma della giustizia, sostenendo che vi sia un tentativo sistematico di ostacolare l’azione del governo. “Vedo un disegno politico intorno ad alcune decisioni della magistratura, particolarmente su immigrazione, come se si volesse frenare la nostra azione contro quella illegale. Ma i flussi sono calati del 60% e andremo avanti”, afferma la premier.
Il riferimento è diretto alla richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal Tribunale dei Ministri contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e il Sottosegretario si Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano, per il rimpatrio in Libia del generale Almasri, accusato di crimini di guerra dalla Corte Penale Internazionale. Meloni definisce “surreale” l’idea che i suoi ministri possano finire sotto processo per un’azione compiuta “nel rispetto della legge e a tutela della sicurezza nazionale”.
"I miei ministri non agiscono a mia insaputa. Io non sono un Conte qualsiasi, né Alice nel Paese delle Meraviglie", ha dichiarato, rivendicando piena coerenza e responsabilità dell’esecutivo. Parole che hanno riacceso il confronto con l’Anm, che ha replicato: “La responsabilità politica non è quella penale”.
Meloni ha rilanciato anche lo scontro istituzionale, evocando “una strategia della sinistra” che punterebbe alla delegittimazione giudiziaria degli avversari. "Non riuscendo a batterci alle urne, cercano il soccorso esterno", scrive su Facebook. E assicura: “Mi siederò accanto ai miei ministri al momento del voto, perché questo governo è unito”.
Nel frattempo, l’opposizione e le parti civili invocano la riapertura delle indagini anche nei confronti della premier, alla luce delle sue stesse dichiarazioni.
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