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Gaza, gemelli di 4 giorni uccisi in raid israeliano, il padre disperato: "ho registrato lo stesso giorno i certificati di nascita e di morte" - VIDEO

Mohammed Mahdi Abu al Kumsan si era recato in un ufficio governativo nei pressi dell’ospedale di Al-Aqsa per registrare i figli quando ha ricevuto una telefonata dai vicini che lo informavano del bombardamento della sua abitazione nei pressi di Deir al-Balah, nel centro di Gaza

15 Agosto 2024

Nella Striscia di Gaza un padre di ritorno dall’ospedale dei Martiri di Al-Aqsa, dove si era recato per registrare i certificati di nascita dei suoi due gemelli di 4 giorni, ha fatto la tragica scoperta dell’uccisione dei due bambini, della moglie (la madre dei due fratellini) e della suocera, in seguito ad un raid israeliano. Si tratta di Mohammed Mahdi Abu al Kumsan, il quale l’altro ieri si era recato in un ufficio governativo nei pressi della struttura ospedaliera di Al-Aqsa per effettuare la registrazione, quando i vicini lo hanno chiamato al telefono per dirgli che la casa in cui si era rifugiato era stata colpita: "Lo stesso giorno in cui ho ottenuto i loro certificati di nascita, ho dovuto presentare anche i loro certificati di morte, per i miei figli, e anche per la loro madre. Non c'è stato alcun preavviso prima che la casa fosse bombardata. Non abbiamo nulla a che fare con le operazioni militari. Siamo civili. Lei era una dottoressa che aiutava i pazienti, li curava e forniva consigli per garantire la loro sicurezza. Non abbiamo alcun collegamento con nessuna attività militare", ha dichiarato Mohammed disperato. Il bombardamento è avvenuto martedì scorso nel centro della Striscia, vicino a Deir al-Balah, dove la famiglia aveva trovato rifugio come indicato dall’esercito israeliano in seguito all’evacuazione di Gaza City nelle prime settimane di guerra.

Sua moglie, Joumana Arafa, farmacista, aveva partorito con taglio cesareo quattro giorni prima ed aveva annunciato l'arrivo dei gemelli su Facebook, un maschio di nome Asser e una femmina, Ayssel. "Non so cosa sia successo", ha proseguito il papà visibilmente scosso dal dolore, "mi hanno detto che è stata una granata a colpire la casa". Ora Mohammed ha trovato rifugio ad Al-Mawasi, sulla costa. "Avevo ancora i documenti in mano, volevo mostrarli a mia moglie. Mi hanno detto: 'La troverai all'obitorio'", dice ai microfoni della France Presse a Gaza: "Volevo dirle che avevo scritto correttamente i nomi dei bambini, Asser e Ayssel", continua, col volto rigato dalle lacrime. "Non ho potuto nemmeno vedere i corpi". Mentre parla, nel video mostra una pila di corredini mai utilizzati, comprati insieme alla moglie durante la gravidanza: un body giallo decorato con margherite bianche - "lo abbiamo preso al ritorno da una visita medica" - e un altro rosa. Da una borsa, tira fuori anche un pacco mezzo pieno di pannolini. "Abbiamo avuto difficoltà a trovarli, erano tre mesi che cercavamo di comprarli", spiega: nella Striscia manca tutto, e latte e pannolini ormai si acquistano a prezzo d'oro. Mohammed aveva sposato Joumana il 20 luglio 2023, quando la Striscia di Gaza stava vivendo un'estate relativamente tranquilla. La giovane coppia aveva un sogno: avere figli. La guerra non li aveva fatti rinunciare: "Ho sempre avuto paura che mia moglie potesse abortire perché andava continuamente da un posto all'altro", racconta. Alla fine, una bomba si è portata via tutto.

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