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Amsterdam, protesta pro-Gaza all'università Roeterseiland, polizia sgombera accampamento: 140 arresti - VIDEO

Gli studenti del mondo si stanno unendo per protestare a favore della Palestina, facendo aumentare anche gli scontri con la Polizia

07 Maggio 2024

Le proteste che la guerra in Palestina sta causando si stanno espandendo sempre di più soprattutto nei campus universitari. Di fatto, la polizia olandese è intervenuta per fermare i manifestanti pro-Palestina all’Amsterdam Roeterseiland. Gli studenti sono stati accusati di disturbo della quiete pubblica perché si erano accampati con le tende fuori dall’università. Le autorità sono così intervenute cercando di riportare la situazione alla normalità, ma ciò ha fatto insorgere una rivolta che poi ha portato all'arresto di 140 persone. I media locali hanno trasmesso i dimostranti che lanciavano fuochi d’artificio e petardi contro gli agenti scatenando così una risposta da parte delle forze dell’ordine. Robert Dijkgraaf, il Ministro dell’Istruzione uscente, ha commentato che le università sono un luogo per il dialogo ed il dibattito e che gli dispiace che sia dovuta intervenire la polizia. 

Le proteste nelle università si stanno diffondendo sempre in modo maggiore, unendo gli studenti di quasi tutto il mondo sotto un’unica battaglia. Infatti, gli arresti di Amsterdam non sono di certo i primi. Solo nelle proteste americane sono state arrestate oltre 2000 persone, in oltre 49 campus. Anche in Italia ci sono stati degli scontri tra polizia e manifestanti pro-Palestina, tra cui quello di Vicenza del 20 gennaio. Ormai sembra che sia diventato un desiderio comune, o almeno degli studenti universitari, quello di tagliare i legami con Israele. 

Anche in Nordafrica ci sono delle iniziative per protestare, in particolare in Marocco, Mauritania, Tunisia ed Egitto. Il Fronte studentesco della gioventù araba e maghrebina ha condiviso un appello con cui si invitano gli studenti ad unirsi in marce e dimostrazione in diverse città. Inoltre, le università tunisine ed egiziane hanno supportato gli studenti rilasciando comunicati di condanna nei confronti dello Stato di Israele. Le iniziative hanno raggiunto anche l’India che, in occasione dell’arrivo dell’ambasciatore statunitense, ha voluto dimostrare il proprio supporto agli studenti che protestano e alla Palestina.

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