07 Gennaio 2024
Nei giorni scorsi, a Berlino e in diverse zone della Germania, migliaia di agricoltori, con i rispettivi trattori, hanno letteralmente bloccato la viabilità in segno di protesta alle recenti misure adottate dal governo Scholz.
A portare dopo qualche anno di tregua di nuovo gli agricoltori sulle barricate è stata la decisione del governo di centro-sinistra di tagliare una serie di sussidi a seguito della rimodulazione dei capitoli del bilancio conseguente ad una recente sentenza della Corte costituzionale sui fondi di emergenza per la pandemia, che ha aperto un buco di 60 miliardi legati soprattutto al Fondo per il clima (Ktf).
A seguito delle risoluzioni annunciate da Scholz, che prevedono tagli ai sussidi dannosi per il clima, il governo ha abolito due agevolazioni che impattano direttamente sulle finanze degli agricoltori: il sussidio per il diesel agricolo, che garantisce un costo più contenuto per il carburante utilizzato nelle macchine agricole pesanti, e l'esenzione dalla tassa sui veicoli.
Detto ciò, gli agricoltori protestano, sostenendo inoltre di non essere ancora in grado di passare all'elettrico. In più, con la misura in cantiere l'associazione degli agricoltori tedeschi prevede che il settore possa arrivare a perdere quasi 1 miliardo di euro.
"Come gli agricoltori olandesi, anche quelli tedeschi stanno lottando per la giustizia, e dobbiamo stare uniti. Supporto pieno dall'Olanda!" così Eva Vlaardingerbroek, sostenitrice del PVV (Partito della Libertà, vincitore delle ultime elezioni in Olanda) ed eroina dei coltivatori olandesi, anch'essi colpiti dalle recenti normative europee. Già quest'estate, infatti, oltre 10mila agricoltori olandesi avevano occupato le strade de L'Aja per manifestare contro i piani del proprio governo per limitare le emissioni di azoto.
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