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Lissoni (curatrice):"Questo progetto intende restituire finalmente un momento chiave della storia d'Italia e di Milano"

Elena Lissoni, curatrice della mostra Eterna e Visione presso le Gallerie d'Italia, è stata intervistata da Il Giornale d'Italia sull'importanza di questo progetto per la città di Milano

27 Novembre 2025

Elena Lissoni, curatrice della mostra Eterna e Visione presso le Gallerie d'Italia, è stata intervistata da Il Giornale d'Italia sull'importanza di questo progetto per la città di Milano.

Come nasce questo progetto?

Questo progetto intende restituire finalmente un momento chiave della storia d'Italia, del nostro paese e di Milano. È il momento dell'età napoleonica in cui si profila la modernità, in cui è un momento di grande vivacità e di innovazione. Quindi questo progetto nasce da qui, nasce attorno alla volontà di ricostruire, di restituire un momento davvero eccezionale attraverso alcune opere emblematiche di questo periodo e i suoi protagonisti.

Come sono legate le città di Roma e Milano in questo contesto?

Roma è la città universale, l'eterna e universale capitale delle arti. Alla fine del Settecento, con l'avvento dell'età napoleonica, sembra quasi perdere il proprio smalto, il proprio primato, a vantaggio di Milano che diventa la città del futuro, la città rivolta alla modernità. Eppure in questo sogno di modernità, in questa rincorsa verso ciò che è nuovo e ciò che è visionario e moderno, Milano guarda indietro a Roma, guarda alle architetture, guarda i valori, guarda la grandezza dell'antico per ricostruire il presente e inventare il futuro.

Qual è l'opera più importante esposta?

Sono tante le opere significative. Certo è stato eccezionale il restauro del cavallo di Antonio Canova, forse una delle opere più emblematiche, più significative, una restituzione davvero importante. Ma attorno a questo ci si dispiegano altri capolavori, l'incontro di Edipo ceco con le figlie, che viene visto qui per la seconda volta, perché l'opera è stata riscoperta solo all'inizio degli anni 2000.

Gli onori d'Italia, il grande mantello di Napoleone, meraviglioso, ma anche tante opere di arte decorativa, forse meno note, ma altrettanto eccezionali, che testimoniano veramente la vitalità delle arti in questo momento magico.

Cosa si aspetta che il visitatore pensi di questa mostra o come vorrebbe che uscisse, con quale emozione?

La scoperta, la curiosità e la fiducia nel futuro, la capacità di guardare al passato reinventando il futuro attraverso l'arte e la cultura. Questa mostra offre tanti spunti per il contemporaneo, offre tanti spunti sul presente, un presente difficile, il nostro, ma all'interno del quale è possibile rintracciare alcune direttrici, alcune linee, alcuni ideali, che forse possono esserci utili ancora oggi.

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