Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Quilici (Parco dell'Appia Antica): "La Regina Viarum patrimonio UNESCO; rapporto tra pubblico e privati determinante per il successo"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Simone Quilici, Direttore Parco dell'Appia Antica: "Tra progetti di valorizzazione, come 'Urbs' e 'Caput Mundi', e la visione di un parco dinamico e integrato con la comunità locale, il futuro dell'Appia Antica punta a un equilibrio tra tutela e vivibilità"

29 Aprile 2025

Simone Quilici, Direttore Parco dell'Appia Antica è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.

Ci fa una fotografia della situazione attuale dell'Appia Antica?

"L'Appia Antica è una strada storica di circa 500 chilometri, costruita nel 312 a.C. durante le guerre sannitiche. Era una strada militare progettata per permettere alle truppe romane di spostarsi velocemente verso sud, da Roma fino a Capua, Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi. L'Appia è stata riconosciuta patrimonio dell'umanità nel 2024, diventando il 60° sito UNESCO italiano. La parte più famosa della strada è il Parco Archeologico dell'Appia Antica, che si estende su circa 4800 ettari, dal Colosseo e Circo Massimo fino ai piedi dei Castelli Romani. Questo territorio è ancora caratterizzato dalla campagna romana, un paesaggio che conserva l'immagine del grande latifondo ottocentesco. Oggi, il parco è un mix di attività urbane e naturali, dove, ogni giorno, le pecore e le capre attraversano la Via Appia Antica, e i turisti e i romani, soprattutto nei fine settimana, lo affollano per godere della sua bellezza e della sua storia"

Perché è chiamata la Regina Viarum?

"L'Appia Antica è soprannominata "Regina Viarum" (Regina delle Strade) per la sua straordinaria ingegneria. Essendo una strada militare, fu costruita dritta e attraversava montagne e paludi, consentendo alle truppe di arrivare rapidamente nei luoghi di battaglia. A differenza delle strade più sinuose di epoche precedenti, l'Appia era una strada di concezione moderna. Ma la sua importanza non si limitava alla sua funzione militare: divenne anche una via di commercio che collegava Roma alla Grecia e al Medio Oriente, favorendo il flusso di merci e cultura."

Qual è il ruolo che svolge l'Appia nello scenario archeologico di Roma?

"L'Appia Antica è una delle strade consolari meglio conservate, essendo rimasta in gran parte intatta, a differenza di altre strade radiali di Roma che sono state ampiamente trasformate. La sua conservazione deve molto alle visioni dei pionieri dell'urbanistica italiana, come Gustavo Giovannoni e Marcello Piacentini, che all'inizio del Novecento decisero di preservare l'idea di un "cuneo verde" che arrivasse fino al centro della città. Successivamente, figure come Antonio Cederna e Vittoria Calzolari hanno promosso la tutela del paesaggio, con il Ministero della Pubblica Istruzione che nel 1953 ha imposto un vincolo paesaggistico sull'intero territorio. Negli anni successivi, grazie alle battaglie di questi ambientalisti, il Parco Archeologico dell'Appia Antica è stato istituito nel 2016, con un doppio ruolo di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico e paesaggistico."

Se qualcuno volesse visitare l'Appia in un giorno che percorso suggeriresti?

"In un solo giorno, una visita completa dell'Appia Antica sarebbe una corsa, dato che la strada è lunga e ricca di luoghi significativi. Indubbiamente, una tappa imperdibile è il Mausoleo di Cecilia Metella, un imponente monumento del I secolo a.C. Situato a poca distanza, c'è anche la Villa dei Quintili, che merita una visita. Un buon modo per esplorare l'area è in bicicletta, che consente di muoversi facilmente tra i vari punti di interesse. La Villa dei Quintili, con i suoi resti magnifici, tra cui una serie di terme e un grande giardino, è un luogo che richiede qualche ora per essere esplorato. Se si ha più tempo, si può pensare a un weekend per visitare più approfonditamente il parco e i suoi monumenti."

Quali sono i progetti più importanti per l'Appia nei prossimi cinque anni?

"Attualmente, il Parco Archeologico dell'Appia Antica è coinvolto in numerosi cantieri legati al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Un importante progetto è "Urbs", che prevede una collaborazione con il Museo Nazionale Romano per ricreare una connessione tra i reperti dell'Appia e i loro contesti archeologici originali, anche grazie a tecnologie multimediali. Inoltre, il Parco sta attuando una serie di interventi di valorizzazione, tra cui il restauro e la riapertura di siti che fino ad oggi erano chiusi al pubblico, come la Villa dei Sette Bassi. Un altro progetto di grande rilevanza è "Caput Mundi", che prevede una collaborazione con il Comune di Roma e il Parco del Colosseo per realizzare scavi, restauri e miglioramenti della fruizione del parco, con particolare attenzione all'accessibilità."

Qual è la visione di quello che dovrebbe diventare il Parco in futuro?

"La visione per il futuro dell'Appia Antica è quella di mantenere il Parco vivo e dinamico, evitando che diventi un luogo cristallizzato. È importante che le attività economiche locali, come i ristoranti e le botteghe, non vengano penalizzate, ma siano invece integrate in un progetto che favorisca la vivibilità del parco. Eventi culturali, come concerti e spettacoli dal vivo, sono un modo per far vivere il parco, rendendolo accessibile anche a un pubblico più ampio."

Quindi una sinergia tra pubblico e privato?

"La sinergia tra pubblico e privato è fondamentale, dato che l'85% del parco è di proprietà privata. Solo con una cooperazione tra tutti gli attori coinvolti, il parco potrà essere valorizzato in modo armonioso."

Quali sono le collaborazioni con le Istituzioni e le Università?

"Il Parco dell'Appia è un luogo storicamente studiato dagli stranieri già da secoli e quindi abbiamo campagne di scavo degli istituti stranieri qui a Roma, basti citare gli olandesi, gli spagnoli, francesi, gli inglesi. Abbiamo un rapporto privilegiato con tanti istituti culturali ma anche con le università di tutto il mondo e anche di tutte le discipline, abbiamo decine di convenzioni oltre alle concessioni di scavo. Per esempio con l'Università di Ferrara e o con l'Università di Nimega in Olanda. Abbiamo veramente convenzioni e progetti di ricerca su tanti aspetti, perché l'Appia è un contenitore di tante storie ma anche di tante discipline. È un luogo dove convive la natura e quindi gli aspetti geologici, botanici con quelli storici, quindi l'archeologia, ma anche la storia dell'architettura, i temi del restauro e l'ingegneria."

E con il Politecnico?

"Con il Politecnico di Milano abbiamo avuto un'importante collaborazione per la realizzazione del gemello digitale di tutta la strada, un importante lavoro con la professoressa Brumana, potrei dimenticarmene altri di professori che veramente sono decine e decine con cui collaboriamo molto proficuamente."

Come nasce la tua passione e cosa hai ereditato da Folco?

"La mia passione per l'Appia Antica nasce fin da giovane. Mio zio, Folco Quilici, mi ha trasmesso l'amore per la natura e la cultura. La mia formazione in Architettura e Paesaggio, con una tesi proprio sul Parco dell'Appia Antica, ha consolidato questo legame. L'approccio al paesaggio, che vede in esso una sintesi tra storia, natura e architettura, è qualcosa che ho ereditato dalla lezione di mio zio e di figure come Vittoria Calzolari."

Chi è Simone Quilici

Simone Quilici è un architetto e paesaggista romano, dal 2019 Direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica, incarico ottenuto tramite una selezione pubblica internazionale del Ministero della Cultura. Laureato in Architettura del paesaggio all’Università “La Sapienza” e dottore di ricerca in Progettazione urbana e ambientale all’Università di Firenze, ha curato numerosi progetti di valorizzazione di itinerari culturali, tra cui la Via Appia e la Via Francigena. Durante la sua direzione, il Parco ha avviato iniziative multimediali innovative e progetti di restauro e apertura di siti archeologici, con un approccio che integra tecnologia, ricerca e tutela paesaggistica.

Seguici su

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti