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Bazzini (curatore): "Con Intesa Sanpaolo e Fondazione Bruschi presentiamo la mostra 'La Libera Maniera' con opere astratte e informali"

Il Giornale d'Italia ha intervistato il curatore Marco Bazzini: "La pittura non è soltanto contenuto, significato e storia, ma è anche materia"

01 Marzo 2024

Marco Bazzini, curatore, in occasione della mostra "La Libera Maniera. Arte astratta e informale nelle collezioni Intesa Sanpaolo" organizzata e promossa da Intesa Sanpaolo, Fondazione Ivan Bruschi e Fondazione CR Jesi, in sinergia con Gallerie d'Italia presso la Casa Museo dell'Antiquariato di Arezzo, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

“La Libera Maniera” è una mostra intorno agli anni ‘50 dove vengono esposte opere di alcuni artisti che hanno rinnovato il linguaggio della pittura attraverso delle forme astratte e informali, adottando nuove possibilità linguistiche e andando incontro all’ esigenza di quegli anni in cui c’era un' Italia che doveva essere ricostruita sia dal punto di vista delle città e dell'economia sia dal punto di vista sociale, culturale e artistico.”

Come mai è stata scelta come meta di approdo proprio Arezzo?

“Arezzo perché è dove ha sede Fondazione Bruschi che ha una collaborazione con Banca Intesa; tant’è vero che tutte le opere in esposizione appartengono alla collezione della Banca.”

Com’è stato lavorare con con Intesa Sanpaolo che è da sempre vicina ai temi dell'arte?

“Questa Banca sta compiendo un'azione straordinaria di rivedere, riflettere, conservare, promuovere e valorizzare l'arte italiana, e in questo Intesa Sanpaolo sta agendo veramente con grande grande profondità”.

Tra tutte queste opere ce n'è una a cui lei è più caro?

“Abbiamo opere con differenti modalità di intervento da parte degli artisti, da qui nasce anche l'idea del titolo ‘La Libera Maniera’: un termine vasariano che nasce su questo territorio che vuol dire stile; la modalità estremamente libera con cui gli artisti sono intervenuti secondo delle poetiche condivise. Io una sola cosa non dico, le mie preferite; ma invito ognuno a farsi un’idea sulle proprie preferite e ad avere un rapporto diretto veramente a tu per tu con la pittura. Perché la pittura non è soltanto contenuto, non è soltanto significato, non è soltanto storia, ma è anche, come dire, materia.”

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