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Grasso (curatore): "Alle Gallerie d'Italia la mostra sul Festival di Sanremo; tra i retroscena la trasformazione della platea"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Aldo Grasso, curatore della mostra “Non ha l’età. Il Festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976”: "Festival di Sanremo? Da una manifestazione di promozione turistica a momento cruciale per la storia del paese"

31 Gennaio 2024

Aldo Grasso, curatore della mostra “Non ha l’età. Il Festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976”, che apre al pubblico dal 1° febbraio al 12 maggio 2024 alle Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

"Questa mostra nasce dal desiderio di raccontare la nascita di Sanremo, perché in pochi la conoscevano; uno dei compiti degli archivi è infatti proprio quello di riportare alla luce e raccontare momenti che interessano la vita del Paese. Attraverso le ricerche si scoprono cose che non erano mai state raccontate e che appunto sono sorprendenti e decisive anche per la storia sociale del Paese. 

Di momenti curiosi ce ne sono tante, ma la vera scoperta avviene non tanto quando tu analizzi una singola foto, ma più che altro quando metti assieme queste foto, e la messa insieme di queste immagini costruisce una storia. Un esempio è stato vedere come si è trasforma la sala stampa del Festival, o ancora una cosa molto importante è stato osservare come si trasforma la platea, prima riservata solo a quelli che si potevano permettere di pagare il biglietto e cenare, e poi diventa sempre più accessibile. Ecco queste trasformazioni, anche per chi allestisce, sono momenti molto importanti e sorprendenti. 

Sanremo nacque come una manifestazione di promozione turistica, nulla più. Poi è successa una cosa molto strana e inaspettata; la sua trasmissione in radio infatti ha reso Sanremo innanzitutto una manifestazione nazionale, e poi gli ha dato una valenza che gli organizzatori nemmeno immaginavano all'inizio, ossia il fatto di diventare un qualche cosa che era seguito da tutta l'Italia e non soltanto dal pubblico presente in sala.

L'Italia era uscita da un momento molto molto difficile, c'era stata la guerra e prima ancora c'era stato il ventennio fascista, dunque c'era tutto il problema della ricostruzione. Ecco in questo caso possiamo dire che Sanremo è un capitolo della ricostruzione dell'Italia, perché fu istituito seguendo la necessità di dare un momento di spensieratezza e di gioia alle persone.

In questo senso, il Festival è qualcosa che comprende molto più della televisione, è molto di più di una cerimonia televisiva: rappresenta la storia della televisione e del Paese Italia.

Tutti coloro che hanno condotto Sanremo sono ugualmente importanti, perché ognuno di loro rappresenta un particolare momento. Il Festival è il momento in cui quel conduttore con il suo volto, con il suo lessico, con le sue espressioni, con il suo movimento, rappresenta quella particolare fase storica".

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