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Beretta (Filarmonica della Scala): "42° stagione con ambizione internazionale; Obiettivi? Profilo di qualità e vocazione sociale"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Maurizio Beretta, Presidente della Filarmonica della Scala; "Stagione che dimostra attaccamento alla città di Milano"

15 Settembre 2023

Maurizio Beretta, Presidente della Filarmonica della Scala, in occasione della presentazione della 42esima stagione concertistica della Filarmonica della Scala ha dichiarato a Il Giornale d’Italia:

"Siamo arrivati alla 42esima stagione della Filarmonica, e già questo è un segnale molto importante. È una stagione che conferma il fortissimo radicamento della filarmonica con la città di Milano e conferma anche però la sua capacità di guardare a orizzonti non solo nazionali ma internazionali sia per quanto riguarda la scelta della stagione dei concerti che si faranno qui a Milano sia per le attività internazionali che sono previste. Si aprirà con un appuntamento guidato dal maestro Chailly, e che non sarà l’unico della stagione, e dunque ci sono tutte le premesse perché il 2024 sia un anno impegnativo ma di grande soddisfazione". 

Quali sono gli obiettivi che vi siete posti per la stagione 2023-2024? 

"Gli obiettivi sono a mio modo di vedere sostanzialmente due; il primo è quello di avere un’offerta attrattiva, importante dal punto di vista dei contenuti e dei protagonisti, in modo da consolidare il rapporto con il pubblico che già ci segue con il tentativo di allargare sempre di più alle nuove generazioni e a nuovi pubblici. Il secondo obiettivo strategico è quello di dare sempre di più un profilo all’attività filarmonica di grande contenuto artistico, ma con una forte vocazione sociale per allargare le possibilità di fruizione della grande musica classica e allo stesso tempo per accompagnare questa offerta con iniziative di carattere prettamente sociale; ne cito una per tutta, le prove aperte, dove c’è un rapporto consolidato con attività no-profit e filantropiche, e credo che anche questo sia testimonianza del dna di tutta la struttura della filarmonica e del suo radicamento con la città di Milano". 

Parlava poco fa della necessità di attirare nuovo pubblico, come farlo per i giovani e per il pubblico del futuro?

"Noi abbiamo già sperimentato alcune contaminazioni, penso in primis all’ultimo concerto in piazza duomo che è stato fatto a giungo; continueremo su questa strada, continueremo con offerte mirate di iniziative che sono più focalizzate sull’obiettivo di attirare nuovo pubblico. Naturalmente l’elemento più importante resta mantenere e alimentare dove possibile un profilo di altissima qualità che è quello che ha caratterizzato e continuerà a caratterizzare l’offerta della filarmonica". 

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