14 Settembre 2023
In occasione dell'anteprima della mostra "Mario Sironi. Solennità e Tormento" presso la Galleria Bper Banca di Modena, Daniela Ferrari, curatrice della mostra, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"La mostra 'Mario Sironi. Solennità e Tormento' racconta la pittura dell'artista dagli anni '20 agli anni '50 del '900 attraverso una cinquantina di opere fortemente connotanti del lavoro di Sironi.
Si tratta di opere monumentali, come quella che ho alle mie spalle titolata 'L'allegoria del lavoro', ma anche di opere che ci ricordano il Sironi più noto, penso alle 'periferie urbane', ai paesaggi o anche delle 'nature morte' molto preziose, anche se lui non ne dipingeva moltissime.
C'è da dire che questa mostra è arricchita da una serie di opere che ci raccontano il lavoro di Sironi mentre lo stava facendo, attraverso schizzi, attraverso extempore che ci permettono di comprendere quanto il suo segno fosse sicuro e capace di restituire il volume alle figure con una sola pennellata.
E' un Sironi completo, che ci permette davvero di comprendere la potenza e la solennità del suo lavoro nella globalità del percorso messo a disposizione.
Naturalmente, è una selezione che ci permette anche di capire, come ben espresso dal titolo 'Solennità e Tormento', come la sua pittura racconta anche il dramma dell'uomo del primo Novecento che vive il ventennio fascista, un individuo fatto anche di senso di solitudine e continue incognite verso il futuro.
C'è da dire, inoltre, che Sironi inserisce le parole (tema chiave nella selezione da noi scelta) all'interno delle sue composizioni con un preciso senso, con una funzione determinante soprattutto quando realizza dei manifesti o delle illustrazioni. Si percepisce, quindi, il tormento di cui poco fa parlavamo, la conoscenza profonda dell'animo umano legata anche alla sua iper sensibilità, al suo spirito melanconico e ai momenti di crisi depressiva che lo hanno sempre accompagnato durante il suo percorso da artista.
Tutto questo non può che essere raccontato attraverso la sua pittura, senza che ci sia per forza una corrispondenza diretta tra i colori che vengono utilizzati o le espressioni delle figure, però è inevitabile che questa sua capacità di comprendere l'animo umano, attraverso l'indagine di sé stesso, traspaia nel suo lavoro.
Mi sento di dire che la cosa interessante è che comunque Sironi ha sempre lavorato moltissimo, ha superato anche i momenti di profonda indagine di sé stesso attraverso il lavoro febbrile senza mai fermarsi".
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