02 Marzo 2022
"Non abbiamo chiesto al maestro Gergiev di rinnegare la patria ma la guerra. Il Teatro alla Scala non fa in nessun modo una discriminazione verso la cultura russa". Così il Sovrintendente del Teatro alla Scala, Dominique Meyer, si è espresso durante la presentazione dell'opera Adriana Lecouvreur sulla vicenda che negli ultimi giorni ha infiammato il mondo della cultura. Ovvero il congedo del direttore d'orchestra russo Valery Gergiev da parte del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per non aver preso le distanze dal conflitto russo ucraino e il conseguente volontario ritiro della soprano russa Anna Netrebko a causa di quella che lei ha definito "una insensata guerra di aggressione della Russia".
Meyer ha poi commentato ai microfoni de Il Giornale d'Italia:
"Il Teatro alla Scala ha chiesto al maestro Gergiev di chiarire la sua posizione sulla guerra. Era una domanda semplice e chiara. Credo che l'abbia capita, non so perché non ha risposto. È passata quasi una settimana. Quindi abbiamo deciso di dare l'incarico a un altro direttore d'orchestra".
"Per quanto riguarda la cantante soprano Anna Netrebko, sono state date delle fake news. Lei inizialmente non stava bene, aveva paura di avere il Covid. Così è andata a fare un tampone, che poi è risultato negativo. Ma aveva comunque dovuto spostare il suo arrivo a causa del raffreddore, a prescindere dal caso Gergiev. Di tutta questa storia, è stata creata la diceria che parlavamo di una finta malattia. In realtà, Netrebko era pronta a venire. Quando poi ha letto la falsa interpretazione della vicenda si è arrabbiata. Ha fatto una dichiarazione chiarissima e toccante condannando la guerra in Ucraina e io l'ho accolta con piacere".
"Siamo fortunati perché il marito di Netrebko, il tenore Yusif Eyvazov, sostituirà l'altro tenore, che è in malattia. Questa decisione è l'unica cosa positiva in questa vicenda. Netrebko sarà sosttuirà da Maria Agresta, che ha accettato di cantare tutti gli spettacoli di Adriana Lecouvreur, anche se il calendario è molto serrato".
"La Scala sta bene, gli spettacoli si fanno e il pubblico c'è. Naturalmente abbiamo coscienza di quello che succede in un Paese così vicino all'Italia. Noi abbiamo la fortuna di vivere in uno stato democratico. Qui si può dire quello che si vuole, criticare, anche diffondere notizie false senza che ci siano conseguenze. A breve alla Scala si terrà un evento a sostegno della popolazione ucraina".
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