13 Settembre 2021
Per seguire il solco tracciato da Massimo Cacciari diremmo che la Conoscenza deve partire dal corpo. Eppure il tema della percezione del corpo è più tortuoso e implicante quando si tratta di un corpo femminile, luogo del desiderio, del possesso, anelito di perfezione ma anche luogo del limite, della fragilità. Ne abbiamo parlato con Sofia Bignamini, autrice del libro 'Quando nasce una donna'.
"Affronto questo tema interrogando tante altre donne di età, mondi e contesti diversi, chiedendo a loro che tipo di relazione hanno saputo costruire con il loro corpo che è per noi sempre stato croce e delizia. In nome del corpo siamo state abusate, ma spesso è stato anche fonte di potere perché dentro ad una cultura dominata dagli uomini abbiamo spesso cercato di utilizzare"
"Credo che l’obiettivo fondamentale per una donna nella relazione con il proprio corpo sia potersene appropriare in quanto luogo di esistenza e affermazione della propria identità, tollerando i limiti e le imperfezioni perché quelle sono anche ciò che ci rende diverse e uniche. Credo inoltre che per favorire il gap femminile nel mondo del lavoro si debba partire dal riconoscere le differenze e dal valorizzarle. Bisogna riconoscere che la donna può fornire un valore aggiunto e in nome di queste differenze, che vanno rispettare reciprocamente, si potrebbe costruire una società nella quale tutti possano davvero cooperare".
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