27 Dicembre 2025
È spuntato un video inedito che ritrae Andrea Sempio all’interno di una scuola e che si trovava nel computer di Chiara Poggi. Il filmato risulta essere stato aperto il giorno successivo all’omicidio della 26enne, avvenuto il 13 agosto 2007. Un dettaglio che solleva interrogativi, poiché in quel momento la villetta di Garlasco era già sotto sequestro.
Un video inedito dell’unico indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, Andrea Sempio, girato da Marco Poggi nel marzo 2007 e trovato nel pc di Chiara Poggi, la 26enne uccisa il 13 agosto dello stesso anno a Garlasco, è stato pubblicato dalla youtuber Francesca Bugamelli sul suo canale “Bugalalla Crime”. Il filmato fa parte di un insieme di contenuti multimediali finora mai resi noti e risulta registrato il 13 marzo 2007.
Le immagini mostrano un gruppo di giovani, tra cui Sempio, che entra in quella che sembra un’aula scolastica. La scena, però, non si svolge di giorno ma di sera, dopo le 21. Il video, di qualità non elevata e leggermente sfocato, ritrae due ragazzi che giocano a calcio utilizzando una “palla” improvvisata, realizzata con rifiuti presi da un cestino. In un secondo momento, i giovani spostano una cattedra, si siedono sopra e finiscono per romperla.
Dal punto di vista tecnico, il filmato era stato originariamente registrato in formato 3gp, tipico dei telefoni cellulari dell’epoca, e successivamente trasferito sul computer di Chiara Poggi il 20 luglio 2007 alle 17.01. L’elemento che solleva interrogativi è però un altro: il video risulta visualizzato il 14 agosto 2007 alle 16.28, ovvero il giorno successivo all’omicidio, quando la villetta dei Poggi e il pc stesso erano già sotto sequestro da parte degli inquirenti.
Secondo quanto emerso, il file non sarebbe stato aperto durante le normali operazioni peritali o nel corso delle indagini ufficiali, ma in circostanze che restano tuttora non chiarite. L’autenticità di questi dati è stata confermata dalla stessa Bugamelli in un’intervista con i periti informatici coinvolti nel processo di primo grado, Daniele Occhetti e Roberto Porta, che all’epoca avevano esaminato il computer della vittima.
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