14 Ottobre 2025
Roma, 14 ott. (askanews) - La tutela della salute dell'età evolutiva non è una scelta, ma un imperativo etico e istituzionale. "Parlare di diritto alla salute nell'età evolutiva - ha detto ad askanews Antonio D'Avino, presidente della Federazione italiana medici pediatri - è quello che noi pediatri di famiglia cerchiamo di fare sempre. Parliamo noi di prevenzione, di educazione sanitaria, di promozione di corretti stili di vita, ma quello che è fondamentale è che tutti i bambini d'Italia abbiano le stesse opportunità. Quindi da nord a sud, non vale la residenza ma tutti devono avere lo stesso diritto ad ottenere la qualità delle cure migliori possibili su tutto il territorio italiano". La salute dei nostri bambini e ragazzi non può dipendere dal codice di avviamento postale o dalle condizioni economiche dei genitori.
"Ci sono delle disuguaglianze, delle difficoltà di accesso alle cure ed alle prestazioni, che variano da territorio a territorio - ha aggiunto il senatore Ignazio Zullo -. Anche dentro la stessa Regione. Se pensiamo alle zone cittadine rispetto alle periferie. Dobbiamo tendere a superare queste disuguaglianze, che molto spesso sono anche legate ai cosiddetti piani di rientro. Questi piani di rientro subentrano per responsabilità degli amministratori, dei politici, però penalizzano i cittadini".
Sono quasi 1,3 milioni i bambini in condizione di povertà assoluta, con una concentrazione acuta nelle aree più svantaggiate del Paese. La questione dei piani di rientro regionali è il punto da cui partire. "Credo che questa sia una delle normative che noi dovremmo cambiare - ha detto ancora Zullo - . Se ci deve essere una penalizzazione deve essere per gli amministratori, per chi ha la responsabilità di portare una Regione in piano di rientro. Per i politici e non per i cittadini che poi soffrono per responsabilità dei politici".
Con l'obiettivo di colmre le lacune esistenti, offrendo uno spazio di confronto, e per valorizzare competenze, buone pratiche, risorse, è nato l'intergruppo parlamentare 'Diritto alla salute nell'età evolutiva'. "Dal titolo V, dal 2001, quando c'è stata questa modifica si è dato alle Regioni una autonomia molto forte, soprattutto in materia sanitaria. . ha concluso D'Avino -. Ma noi riteniamo che almeno le linee di indirizzo generali debbano essere uguali per tutti. Proprio perché non ci siano sperequazioni e non ci siano differenze. Perché la Costituzione sancisce che tutti i bimbi, gli adolescenti, tutte le persone in qualsiasi parte d'Italia risiedano debbano avere le stesse opportunità di cura e debbono avere la possibilità che i livelli essenziali di assistenza vengano tutti garantiti nella stessa misura".
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