05 Giugno 2025
Un uomo di 32 anni, di nazionalità rumena, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario e soppressione di cadavere per la morte di Denisa Maria Paun, la giovane connazionale scomparsa e poi ritrovata senza vita nelle campagne tra Montecatini e Monsummano Terme.
Il sospettato, che lavorava come guardia giurata e risiede da tempo a Monsummano Terme (Pistoia), è stato rintracciato dai Carabinieri grazie a un complesso lavoro investigativo culminato in un arresto documentato in un video esclusivo diffuso nelle ultime ore. Le immagini, girate durante l’operazione in un’area rurale isolata, mostrano i militari avvicinarsi al presunto omicida, bloccandolo senza che opponesse resistenza.
“Jackpot”, avrebbero commentato alcuni carabinieri durante l’arresto, a sottolineare la svolta decisiva in un caso che fin dall’inizio si è presentato come oscuro e inquietante.
Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe tentato di sbarazzarsi del cadavere della ragazza abbandonandolo in una zona isolata, sperando che gli animali selvatici cancellassero ogni traccia. Prima ancora, avrebbe nascosto il corpo in una valigia. Ma la strategia è fallita: diversi errori fatali hanno permesso agli investigatori di ricostruire i suoi movimenti.
Determinante, in particolare, è stata la riaccensione del cellulare della vittima nella notte della scomparsa: pochi minuti che sono bastati a far scattare l’allarme e a localizzare le celle telefoniche utilizzate, indirizzando le ricerche nella zona di Montecatini.
Ulteriori conferme sono arrivate dalle telecamere di videosorveglianza delle ville private nei dintorni del casolare abbandonato, che avrebbero immortalato i passaggi dell’auto del 32enne in orari sospetti.
L’uomo, dopo l’arresto, è stato sottoposto a un lungo interrogatorio nella caserma dei Carabinieri, terminato solo in tarda serata. Al momento resta in stato di fermo con accuse gravissime. Gli inquirenti ora cercano di ricostruire con esattezza le ultime ore di vita di Denisa: non è ancora chiaro se la giovane sia stata uccisa subito o se sia rimasta sequestrata per più giorni prima di morire.
L’autopsia, attesa nei prossimi giorni, dovrà stabilire le cause della morte e chiarire se sul corpo vi siano segni di violenza o traumi compatibili con sevizie o colluttazioni. Non si esclude nemmeno il coinvolgimento di eventuali complici: su questo fronte gli investigatori mantengono il massimo riserbo.
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