16 Maggio 2024
Ecco alcune ricostruzioni sull'eccidio di Codevigo da parte dei partigiani andato in scena tra il 28 aprile 1945 e la metà di giugno dello stesso anno. I morti ufficiali sono 136, ma secondo qualcuno potrebbero essere di più, "365". "Questi soldati vennero uccisi a guerra finita, per cui fu un atto che non rispettò nessun tipo di codice".
"Ed è qui nel municipio di Codevigo dove venivano portati i fascisti o presunti tali per essere prima giudicati attraverso processi sommari e poi giustiziati nei più brutali dei modi. Venivano presi e condotti poi fuori città, verso il fiume dove trovavano la morte. Uno dei casi più drammatici è quello di Ludovico Mario Bubola, che viene prelevato dai partigiani solamente perché era il figlio del podestà. Viene portato in una cascina di notte, dove subisce atroci sevizie. I testimoni raccontano che le sue urla si sentivano lontano centinaia, centinaia di metri. I partigiani gli tagliano il collo con del filo spinato, dopodiché gli tagliano la lingua e gliela mettono nel taschino. Infine lo evirano, gli mettono i testicoli in bocca. Finalmente Ludovico trova la morte e un po' di pace. Il fratello è rimasto qua a Codevigo perché era tranquillo, sapeva di non aver fatto niente e aveva detto "tutt'al più mi daranno uno schiaffo o qualcosa del genere. Invece è stato il primo a essere ammazzato".
Non è finita qui: "I partigiani uccidono anche Corinna Doardo che era la maestra di Codevigo. Anche lei viene prelevata solamente perché qualche giorno prima aveva avuto un diverbio con un partigiano. Viene umiliata, seviziata, alla fine uccisa per le strade di Codevigo e infine spogliata e lasciata nuda per strada. Il medico che la visiterà per l'autopsia racconterà che l'unica cosa sana ed integra di Corinna era solamente l'orecchio destro".
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