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Elena Basile: "Meloni tenera con Zelensky sui putiniani d'Italia, citazione mio libro 'l'Occidente e il nemico permanente'" - VIDEO

L'ex ambasciatrice a ruota libera alla vigilia della presentazione del suo nuovo libro, l'evento, previsto per lunedì 11 marzo alle ore 18:30 presso la libreria Mondadori di piazza Duomo a Milano, sarà in collaborazione con Il Giornale d'Italia

01 Marzo 2024

Elena Basile torna a parlare concedendo una bella e interessante intervista. Lo fa in una lunga chiacchierata con Fulvio Abbate in cui affronta parecchi temi legati principalmente alla politica estera italiana e dell'Occidente. Non sono mancate "bacchettate" all'Italia ed al premier Giorgia Meloni (troppo accondiscendente nei confronti degli Stati Uniti) ma anche a tutta l'alleanza atlantica ( e di conseguenza alla Nato), rea di voler a tutti i costi una guerra contro la Russia. Tutte le tematiche trattate in questa video-intervista sono racchiuse nel suo nuovo libro, che verrà presentato a Milano con la collaborazione de Il Giornale d'Italia. 

"Amica, io lo dico in apertura; pur non condividendo la tua weltanshauung politica, la tua visione geopolitica, ho stima e simpatia per la tua irregolarità e ritengo che tu abbia commesso degli errori,  anche abbastanza vistosi, nel porgere le tue parole, la tua considerazione sul mondo, sulla situazione. Problematiche di geopolitica attuale. Fatta questa premessa sono assolutamente felice, al di là della reazione che alcuni potranno avere, immaginando una sorta di mia complicità nei tuoi confronti, che c'è un'amicizia innanzitutto. Adesso ti presenti al mondo dopo queste settimane di polemica, con un libro che mostriamo. Partiamo dall'immagine della copertina del tuo libro "l'Occidente e il nemico permanente" prefazione di Luciano Canfora, persona stimabile. Postfazione di Alberto Bragantini pubblicato sia da Paper Fest che dalla casa Editrice del Fatto Quotidiano, giornale che ti vede tra le sue firme diciamo più evidenti. Cos'è accaduto in queste settimane? Cosa è accaduto a te esattamente, di?".

"In queste settimane quello che è accaduto è un processo che inizia prima del 2023 ma che comunque mi porta nel giugno 2023 a dimettermi dal Ministero degli esteri per una chiara incompatibilità tra la mia visione, di quella che dovrebbe essere una politica estera italiana europea, e della NATO. E' la triste realtà di questa politica occidentale. Da diplomatico ho sentito il bisogno di dimettermi, ho cominciato questa collaborazione col Fatto quotidiano uno dei pochi giornali, e bisogna prenderne atto, che riesce a dare spazio ad una visione differente. Io sono stata querelata dal Fatto ma vabbè, lasciamo perdere. Anche se non sembra, pur essendo stata una sua firma, quindi potrei anche obiettare su questo però. Questo è un dato di fatto, no? La Barbara Spinelli, il generale Fabio Mini, la sottoscritta, Alessandro Orsini, ma poi il Fatto ospita Jeffrey Sachs, a volte ospita articoli, riprende articoli di John Mearsheimer, di Giacobbo. Sono tutta una letteratura importante che critica la narrativa ufficiale della NATO, che viene invece raccontata a tambur battente da tutti gli altri media. Già questo, questo è un dato di fatto, no, che va riconosciuto. E io mi sono ritrovata, ma ormai non solo con le firme che ho citato ma con tante persone che ho avuto modo di conoscere e che fanno parte dell'area del dissenso. Persone che senza prendere un soldo lavorano per portare avanti determinate battaglie. E quali battaglie fanno? Una battaglia è Julian Assange, per esempio. Abbiamo visto che con un'ipocrisia secondo me atroce, alcuni leader politici si commuovono per il destino di Navalny. Per carità, un dissidente che muore in un carcere in Siberia e per me ammazzato, ma ancora non si sa niente. Ma comunque, anche se fosse morto di morte naturale, ecco, a me non piace la retorica "ammazzato", non sappiamo niente, è morto. Questo è il dato di fatto, in un carcere in Siberia era un dissidente anche se costruito a tavolino dall'Occidente nel 2012, si parlava di lui come di un blogger xenofobo che addirittura ora parlava della predominanza slava e della necessità di paragonare i musulmani a degli insetti, e che poi nel 2014 contattato dall'Occidente e costruito a tavolino diventa il maggiore oppositore di Putin anche se all'interno della Russia riesce a raggiungere solo il 10%. Lasciamo perdere, anche la Turchia è un regime criminale, anche l'Arabia Saudita un regime criminale, anche l'Egitto è un regime criminale, però non stiamo facendo la guerra né alla Turchia, né all'Egitto, né all'Arabia. Spostare l'oggetto non il problema, una cosa è dire che c'è in Russia una democratura poi ogni storico potrà fare le sue valutazioni, ma non è certo una democrazia liberale. Altra cosa è giustificare la distruzione di un paese, l'Ucraina, per portare una guerra della NATO contro la Russia. Questo è non solo il mio parere, ma il parere di tutti coloro a cui io attingo che sono degli storici rispettati dei politologi rispettati. Io ho citato John Marshall, ma la maggior parte sono occidentali. Comunque io non vorrei neanche parlare di questo vorrei parlare dello spazio mediatico e come me tante persone sono ormai insofferenti verso questa propaganda. La propaganda c'è sempre stata io in questo libro ne parlo, c'è tutta la prima parte dedicata all'Ucraina, la seconda al conflitto israelo-palestinese la terza lo spazio politico mediatico che mai come oggi è particolarmente uniforme e finge di essere tollerante ma di fatto delegittima il dissenso. Basti pensare che la nostra Presidente del Consiglio all'osservazione di Zielinsky sui troppi filo putiniani non ha risposto bene. In Italia abbiamo una democrazia, ciascuno è libero di pensarla come vuole. In Ucraina lo sapete, come in Russia, se si critica la guerra si finisce in prigione. E assurdo che lasciamo a Zielinsky la possibilità di giudicare se in Italia ci siano dei filo putiniani o no. Poi questo termine è assurdo perché io non sono assolutamente una filo putiniana. Ho iniziato la mia militanza politica nel Partito radicale, sono una femminista, mi piacciono i diritti umani e certo non critico un regime che, possiamo dirlo, definirlo clerico fascista. Questo non significa che dal punto di vista della politica estera la Russia non abbia avuto le sue ragioni e che invece l'Occidente abbia peccato. E se siamo arrivati alla guerra è perché c'è stato l'espansionismo della NATO e tanti altri fattori di cui parlo in questo libro. Ma perdonami voglio dire cioè neanche nei peggiori anni della del regime noi abbiamo assistito o un atteggiamento diciamo così aggressivo e imperialistico da parte di questo che io reputo un criminale diciamo. Che si chiama Putin la pensiamo in maniera completamente differente perché io ti dico un'altra cosa durante la guerra fredda e quindi anche quando c'era Breznev quando avevamo un rivale ideologico e imperialista perché l'URSS era veramente imperialista, noi non ci permettevano quello che ci siamo permessi con la Russia. C'era un rispetto tra la leadership americana e la leadership sovietica che oggi non esiste e che perché, probabilmente, Putin non lo merita. Ma chi te l'ha detto che non lo merita? Putin non è un santo, come non è un santo il premier cinese, come non lo è quel modi in India come non lo è Biden certamente. E voglio dire queste categorie etico religiose particolarmente provinciali le dovremmo mettere da parte per un'analisi realista delle relazioni internazionali. E lasciamo stare per un attimo la Russia, se pensi a quello che sta succedendo a Gaza un vero e proprio sterminio, crimini di guerra siamo arrivati a 30.000 morti. Il genocidio che diciamo è una categoria più complessa. Ma è assolutamente inaccettabile quello che sta succedendo ecco ma quello che tu dici è assolutamente inaccettabile ma ti ricordo che chi oggi si oppone al cessate il fuoco a Gaza alle Nazioni Unite sono Israele, gli Stati Uniti, l'Italia ed alcuni altri Paesi zelanti europei. Perché perfino la Spagna, la Francia, la Germania, l'Irlanda, il Belgio hanno preso posizioni diverse. E poi c'è tutto il mondo, il resto del mondo, che per il cessate il fuoco, quindi queste stesse, nazioni che a mio vostro avviso stanno combattendo per difendere la libertà contro Putin sono quelle che si oppongono al cessate il fuoco a Gaza. In questo libro io parlo dei due conflitti ma anche del perché questi due conflitti oggi si riuniscono in un'unica logica e la logica è quella di uno struzzo. L'Occidente è uno struzzo che nasconde la testa senza voler vedere la realtà e che invece di riformare il multilateralismo, invece di comporre gli interessi occidentali con quelli del resto del mondo, sta scegliendo l'unica carta, quella della supremazia militare, per spostare gli equilibri del mondo in proprio favore. A rischio di deflagrazioni nucleari. E che l'opinione pubblica sia così inconsapevole è dovuto a uno spazio mediatico purtroppo molto grigio e uniforme. Come sai, io sono l'unica donna ex ambasciatrice a essere stata calunniata, diffamata, oscurata da tutte le televisioni. La responsabilità che ho io te lo dico. Se me le hai già dette, quali sono le mie responsabilità le mie responsabilità e di aver voluto dimostrare a un conduttore Che aveva fatto delle promesse che non sono state mantenute. Che io non so chinare la testa di fronte al potere mediatico di questo conduttore e ho lasciato la trasmissione. Ora non mi dire che per questo che tutte le televisioni mi oscurano perché sarebbe una grande ipocrisia. Un comportamento infantile ma quello è. Lasciamo perdere i tuoi giudizi di carattere psicologico. Quello che io ho fatto e sono stata ambasciatrice per otto anni in Europa ti assicuro che so benissimo contenere i miei stati d'animo, se ho voluto invece dimostrarli così apertamente durante una trasmissione, perché non ho voluto riconoscere l'arroganza di un conduttore? Allora il problema è un altro. Il problema è che oggi nel mondo politico mediatico il dissenso viene delegittimato. Lo sai bene, di solito c'è una persona che rappresenta una versione differente, altre quattro che rappresenta la cosiddetta maggioranza che non esiste perché ti assicuro Fulvio che l'elettorato della centro destra come del centro sinistra come dell'area del dissenso naturalmente ha una tendenza trasversale contro le guerre. E infatti non è un caso che io dopo le mie apparizioni televisive senza avere nessuna struttura alle spalle, abbia avuto d'improvviso un seguito sui social. C'è un'insofferenza nella società civile verso delle guerre che non vengono comprese. Perdonami, esiste un aggressore, un aggredito? Sapevo che il catechismo e ci abbiamo bisogno del catechismo. Guarda, io ti dico come lo storico Cardini che è di destra  come lo storico Canfora che invece come sai è di sinistra noi sappiamo bene che c'è un aggressore strategico, questo aggressore strategico è stata la NATO col suo continuo allargamento e con l'opposizione all'applicazione degli accordi di Minsk come hanno rivelato sia la Merkel che Hollande. Accordi di Minsk che avrebbero dovuto riconciliare gli interessi degli ucraini dell'Ovest con i russofoni in base a principi europei. Questa guerra sarebbe stata evitata con la neutralità dell'Ucraina e con l'applicazione degli accordi di Minsk. La Russia dal 2007 fino al 2021 non ha fatto altro che proporre proposte di mediazione che sono state volutamente ignorate dalla NATO e che hanno trascurato le ragionevoli preoccupazioni di sicurezza della Russia. Io ancora ti ricordi le domande di pazzia? Se non le ricordi vale a leggere ho posto tante domande a cui ancora non ho avuto una risposta, cosa  avrebbero fatto gli Stati Uniti se la Cina avesse armato l'esercito messicano e pompato il nazionalismo messicano in funzione anti USA? Prima domanda a cui nessuno ha risposto perché non abbiamo evitato la guerra dando la neutralità all'Ucraina? L'Austria è neutrale? Non sarebbe stato meglio avere un'Ucraina vicina all'Europa e stabilizzata con la neutralità e  con riforme democratiche che avrebbero migliorato la qualità della vita della popolazione? Abbiamo un Paese distrutto, una generazione di diciottenni che sono morti e questo per una volontà e una responsabilità secondo me secondo di tutti coloro che io seguo da Sergio Romano a Kissinger che nel 2014 disse al Presidente del Consiglio italiano che in Russia non stava succedendo niente in piena perestroika. Sergio Romano è uno come sai uno dei grandi diplomatici che abbiamo avuto ed anche uno storico, e anche Kissinger non ti piace. Nel 2014 Kissinger disse se continuiamo così arriveremo alla guerra con la Russia. John Mearsheimer, realista professore dell'Università di Chicago, ha detto e dice la stessa cosa. Jacobo, svizzero, ex colonnello dei servizi segreti, ci racconta la stessa cosa e sono tutte voci escluse dal mainstream mediatico. Questo è spaventoso per una democrazia. In Russia non c'è sta democrazia. Infatti non vogliamo diventare come la Russia, non vogliamo diventare come la Russia. Però dire che la Russia è come Hitler e che vuole aggredire l'Europa è una delle menzogne più ridicole che esistano. La Russia non ha neanche stanziato le truppe che avrebbe potuto avere per marciare fino a Kiev, figuriamoci se poi riesce a marciare fino a Lisbona. Ma poi la contraddizione che minaccia la contraddizione più evidente che se Putin avesse voluto marciare in Europa contro uno Stato della NATO non avrebbe supplicato l'Occidente dal 2007 in poi di concedere la neutralità all'Ucraina. Era proprio questa la preoccupazione di Putin non avere la NATO alla frontiera. Preoccupa che dal punto di vista logico e dell'analisi geopolitica legittima comunque quello che sarebbe importante. Sarebbe importante che in una democrazia liberale la televisione i programmi di commenti geopolitici non fossero delle piazzate e degli scontri. Orsini è ridicolizzato e delegittimato, ci vorrebbero dei programmi che hanno come interesse fondamentale non la diffusione della buona novella NATO ma la possibilità che lo spettatore ascolti delle teorie argomentate e logiche di analisi differente della realtà internazionale. Noi siamo legati da un accordo con l'Ucraina ma un accordo che la Presidente Meloni ha stipulato con una nazione in guerra, un accordo di alleanza militare questo senza dibattito in Parlamento e senza che l'opinione pubblica ne sia al corrente. Io con Berlinguer nel 1976 sapevo che la sicurezza dell'Italia non ci poteva essere al di fuori della Nato perché eravamo in un clima di guerra fredda e quindi bisognava in qualche modo scegliere il campo. Oggi non credo che l'Italia possa uscire dalla Nato. Quello che credo e che un'Europa con delle classi dirigenti diverse, capaci di avere una loro dignità e soprattutto una consapevolezza di quelli che sono gli interessi europei che molte volte non coincidono con quelli americani, ecco classi dirigenti capaci di mediare con l'America un'Europa continentale mediterranea capace di moderare non esiste. Basterebbe che Francia Germania Italia fossero quello che sono state perché Moro e Andreotti avevano una politica mediterranea autonoma. Noi abbiamo avuto Arafat che era un terrorista alle Botteghe Oscure quando Berlinguer è morto Craxi era capace di avere una politica filo israeliana e filo araba come dovrebbe essere la politica dell'Europa che tiene in conto i propri interessi e ha una posizione in grado di portare una parola di pace questo anche con la Russia, ma la Russia è un regime criminale. La Turchia no invece, l'Arabia Saudita no, certo ma  allora perché noi siamo sempre l'oggetto. Ma noi abbiamo bisogno della Russia innanzitutto, la Russia ha una cultura, una letteratura europea, non è affatto il mostro che ti viene dipinto non sono solo le lobby LGTB. Ho cominciato nel Partito radicale sono una femminista e ho avuto anche rapporti lesbici. Il problema non è dare retta alle lobby LGTB per fare la guerra alla Russia, il problema è pensare ai nostri figli e nipoti. Noi vogliamo una stabilità della frontiera orientale con la Russia. Basta, basta! 22 minuti. Pensa ti voglio bene, Grazie. Sai quanti si mi diranno che mi accuseranno di aver dimostrato amicizia nei tuoi confronti. Ecco, tutti quelli del progressismo sai come li chiamo io? I militanti del progressismo talebano che sono diventati di una violenza peggiore dallo squadrismo fascista? Sono questi i tuoi follower? La retorica no, c'è di tutto e meno male, di tutto. Comunque la razionalità unisce il genere umano. Anche i progressisti, i talebani, se ci pensano un po, capiranno che ci sono delle questioni di verità in quello che io dico. Grazie Elena Basile. Tele Durruti.

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