26 Settembre 2023
Non capita spesso, ma a volte degli spot finiscono per diventare trend online. Quando questo accade, di solito, è perchè dietro a video della durata di pochi minuti si accendono dibattiti che, solitamente, infiammano per alcuni giorni l'opinione pubblica: il sogno di ogni pubblicitario.
L'ultima azienda, in ordine di tempo, ad aver provato il brivido dell'attenzione nazionale correre lungo la schiena, è stata Esselunga, la nota catena di supermercati da anni impegnata a trasmettere l'immagine di quotidiana familiarità per i suoi punti vendita. Questo sembrerebbe l'obbiettivo anche dell'ultimo spot, da alcune ore diffuso in televisione e sul web, intitolato "La pesca". Due minuti di immagini nelle quali si seguono le vicissitudini di una bimba che, facendo la spesa, chiede alla mamma di comprare una pesca.
Le due tornano a casa, seguono scene di quotidianità. Arriva ad un certo punto il padre, che non entra però nel palazzo: la bambina scende, sale con lui in auto. A questo punto viene reso chiaro che i genitori della piccola siano separati. In macchina la bambina offre al papà la pesca acquistata poche ore prima, dicendo che è un regalo per lui da parte della mamma. L'uomo si scioglie in un sorriso, guarda verso la finestra della casa da cui, nascosta dietro le tende, la donna sta sbirciando i due. Lo spot si conclude.
Come sempre più spesso accade quando una pubblicità mostra un determinato tipo di famiglia, qualsiasi tipo, la viralità del video ha sfamato il volume del fazionismo online. Due i principali filoni di pensiero: chi considera quello di Esselunga uno spot di odio verso i genitori separati ed un attacco diretto a tutte le famiglie che non si rispecchino nel canone standard ed eteronormato di padre-madre e figli; chi trova invece commovente il coraggio e la delicatezza di rappresentare la malinconia di una bimba di pochi anni di fronte alla separazione dei genitori e la sua speranza, senza apparente forzatura, che tale condizione possa trovare una risoluzione nel riavvicinamento.
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