16 Settembre 2023
Il dottor Fernando Lunédi, consulente per la medicina del Gruppo INI, perfezionato in medicina di emergenza, e referente dell’ambulatorio INI, è stato intervistato lo scorso 9 giugno dal giornalista Rosario Corallo durante il TGR Lazio, sulle Reti Rai, in cui si è parlato di Long Covid. Il medico, esperto in materia, ha spiegato i sintomi del long Covid, il decorso clinico, arrivando poi ad esporsi sul tema vaccini. L’intervista che il Giornale d’Italia ha recuperato, è stata rimossa dal sito di Rai News, come possibile vedere nella schermata sottostante.
“Mialgia, nebbia cerebrale, affaticamento cronico, sono sicuramente dei sintomi che mettono in difficoltà i nostri pazienti e non li fanno più sentire quelli che erano prima” spiega il medico, relativamente al long Covid.
Il giornalista poi chiede a Lunédi: “Ma per quale motivo alcuni si ed altri no? C’è una predisposizione nei pazienti? È un fatto che ha a che fare con l’età? Col sesso o con la gravità del Covid?”.
Il dottore risponde: “Esistono tanti long Covid quante sono le persone. Dipende dal vaccino usato, dipende dalla propria costituzione, dipende dall’età, dal sesso…”.
Il giornalista chiede “Che vuol dire dal vaccino utilizzato?” e il dottore risponde: “In un certo senso possiamo vedere che questo long Covid va escluso da altri tipi di patologie, a volte va associato, in differenti modi, al vaccino che il paziente ha avuto, alla tipologia, alla quantità di dosi, alla frequenza di dosi e all’intervallo fra l’inoculazione e la malattia”.
Il giornalista a quel punto chiede: “Chi ha avuto il vaccino o non lo ha avuto, fa differenza rispetto al long Covid?”
Il medico risponde: “Sicuramente è una sindrome che va distinta, senza mettere una bandierina di necessità, dobbiamo dire che il long Covid in un paziente vaccinato sicuramente ha una pertinenza maggiore rispetto a un paziente che non lo è”, quindi il giornalista incalza e chiede: “Il vaccino può essere un elemento scatenante del long Covid?”.
Il dottor Lunédi risponde: “No, ma può essere uno strumento che complica l’infezione”.
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