06 Settembre 2023
Il fischio del treno segna il momento in cui la tragedia è ormai incombente, un sinistro presagio di ciò che sta per accadere. Si sente poi la frenata straziante, quasi infinita, e il suono delle rotaie che stridono contro l'acciaio, trascinandosi per almeno trenta angosciosi secondi. Trenta secondi in cui gli occhi degli operai si sono probabilmente riempiti di terrore mentre cercavano di comprendere la situazione. 160 km/h: è questa la velocità a cui viaggiava il convoglio. Ma i numeri non trasmettono con la stessa intensità la sensazione di un treno sfrecciare sui binari ad una velocità inarrestabile. L'incidente è avvenuto alle 23.49 di mercoledì 30 agosto, lasciando un segno indelebile nella storia di Brandizzo.
La tragica sequenza dell'incidente è stata catturata da una telecamera di sicurezza, come diffuso da Repubblica. Le immagini mostrano i treni che scorrono alla stazione di Brandizzo: il primo passa alle 23.45, mentre il secondo, il convoglio che ha scatenato la tragedia, giunge alle 23.49.
Nell'incidente di Brandizzo hanno perso la vita cinque lavoratori coraggiosi. Kevin Laganà, 22 anni, di Vercelli; Michael Zanera, 34 anni, anch'egli di Vercelli; Giuseppe Sorvillo, 43 anni, originario di Capua ma residente a Brandizzo; Giuseppe Saverio Lombardo, nato a Marsala ma residente a Vercelli; e Giuseppe Aversa, 49 anni, di Chivasso. Tutti loro erano dipendenti della Sigifer di Borgo Vercelli, un'azienda che aveva subappaltato i lavori di manutenzione ferroviaria. Erano al lavoro per ristabilire la sicurezza delle ferrovie, ma la loro missione si è trasformata in tragedia.
Una parte cruciale di questa tragica vicenda è l'inizio dei lavori di manutenzione senza il dovuto nulla osta. Il traffico ferroviario non era stato interrotto, e questo ha creato una situazione pericolosa e instabile.
Al momento, due sono due gli uomini sono sotto inchiesta per il terribile incidente. Il primo è Antonio Massa, 46 anni, di Grugliasco (Torino), un dipendente di Rfi che operava nel cantiere in cui lavoravano le vittime per conto della Sigifer di Borgo Vercelli. Secondo l'ipotesi della procura, Massa avrebbe dovuto impedire agli operai di iniziare il cantiere in attesa del passaggio del treno che alla fine li ha travolti. Il secondo indagato è Andrea Girardin Gibin, 52 anni, di Borgo Vercelli, capocantiere della Sigifer e collega delle cinque vittime. Miracolosamente, ha intravisto i fari del treno in arrivo ed è riuscito a spostarsi sul secondo binario, sfuggendo alla tragedia per un soffio. Non è purtroppo questo lo stesso destino degli altri cinque operai, che, in un altro video trovato nello smartphone di Kevin Laganà, erano stati rassicurati da Antonio Massa: "Se arriva il treno, vi avviso e vi spostate". L'epilogo di questo racconto, come già sappiamo, non è stato lo stesso garantito dal 46enne.
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