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Caltagirone, 39 condannati: deviarono processione pasquale per fare un "inchino" al boss di Cosa Nostra

Il Venerdì Santo del 25 marzo del 2016 a San Michele di Ganzaria (CT) la processione pasquale devia dal percorso stabilito. Oggi arrivate le condanne per 39 persone, di cui 30 con aggravante mafiosa

21 Dicembre 2022

39 condannati a Caltagirone con l'accusa di turbamento di funzione religiosa e istigazione a delinquere, di cui 30 con aggravante mafiosa: avevano cambiato il percorso della processione pasquale per rendere omaggio al boss Francesco La Rocca. Il video mostra le persone applaudire. 

Processione con "inchino" alla casa del boss: 39 condannati 

Il 25 marzo 2016, Venerdì Santo, la processione con il fercolo di Gesù Cristo a San Michele di Ganzaria, Caltagirone, deviò e prese una strada diversa da quella prevista. I fedeli sostennero che il cambio di programma fosse dovuto al fatto che il percorso era stato accorciato e che loro avessero preferito rispettare la tradizione

Appena però il corteo si allontanò dalla direzione prevista, il parroco, i carabinieri e il sindaco di dissociarono. Quest'ultimo si tolse la fascia tricolore, rendendo noto che lui non si faceva rappresentante di un simile atto. La deviazione risultò immediatamente sospetta alle forze dell'ordine e il procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, disse: "Quello che è accaduto a San Michele di Ganzaria è un fatto di una inaudita gravità".

Nel video, finito al vaglio delle forze dell'ordine, si sentono le persone applaudire fragorosamente: lì ci sarebbe stata la casa dell'ergastolano Francesco Della Rocca, detenuto con il 41 bis a Bari fino alla sua morte nel 2020. Alcuni testimoniano che i portatori della lettiga avessero atteso la moglie del boss per porgerle l'omaggio, il cosiddetto "inchino".

Pene e risarcimenti: 30 con aggravante mafiosa

La figlia Rosaria La Rocca difende l'inchino in un post Facebook, sostenendo che un uomo in carcere, isolato, non potrebbe certo aver orchestrato la deviazione della processione. Secondo lei, invece, l'applauso sarebbe scoppiato come segno di riconoscenza per tutte le volte in cui suo padre avrebbe portato la lettiga. 

I procuratori hanno ritenuto che la deviazione avesse proprio lo scopo di ossequiare la famiglia mafiosa e hanno comminato 30 condanne con aggravante mafiosa e 9 senza. 12 imputati hanno ricevuto 6 mesi con sospensione della pena, altri 11 sono stati condannati a 2 anni e 7 mesi, altre otto persone (tra cui Salvatore La Rocca, figlio di un altro fratello del boss) hanno avuto una pena di 2 anni e 9 mesi e altre otto ancora 3 anni.

Sono stati invece assolti Francesco Pullara, Simone Franchino e Gaetano La Rocca, nipote del boss. Il tribunale ha disposto anche il risarcimento spese al Comune di Santa Maria di Ganzaria che si era costituito parte civile nel procedimento.

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