02 Maggio 2021
Oggi più che mai Fedez è al centro della bufera: ieri sera sul palco del famosissimo concerto del primo maggio a Roma in occasione della festa dei lavoratori, il rapper ha pronunciato un discorso - che ora sta avendo un'enorme risonanza - in cui ha attaccato la Rai e la Lega. Vi riportiamo allora l'intero monologo di Fedez.
"È la prima volta - comincia Fedez nel suo discorso contro Rai e Lega in occasione del primo maggio - che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perchè venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione che purtroppo non c'è stata in prima battuta, o meglio dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere i partiti e i nomi e di edulcorarne il contenuto".
"Ho dovuto lottare un pochino ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Buon primo maggio e buona festa a tutti i lavoratori. Anche a chi un lavoro ce l’ha ma non ha potuto esercitarlo per oltre un anno. E quale migliore occasione per celebrare la festa dei non lavoratori se non un palco, per i lavoratori dello spettacolo questa non è più una festa".
Poi Fedez punta il dito contro il premier Draghi: "Caro Mario capisco perfettamente che il calcio è il vero fondamento di questo Paese, però non dimentichiamoci che il numero dei lavoratori del calcio e il numero di lavoratori dello spettacolo si equivalgono. Quindi, non dico qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da questa emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni Quaranta e mai modificate a dovere fino a oggi".
"Quindi caro Mario - continua -, come si è esposto nel merito della superlega con grande tempestività sarebbe altrettanto gradito il suo intervento nel mondo dello spettacolo, grazie". Ma non è finita qui. Dopo queste parole, Fedez ha attaccato durante la Lega.
"Questa era la parte approvata, ora arriva la parte forte... Due parole sull'uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari" - continua Fedez riferendosi all'esponente della Lega che " ha deciso che un disegno di legge - il DdL Zan - di iniziativa parlamentare, già approvato alla Camera, può essere bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè se stesso. D'altronde Ostellari fa parte di uno schieramento che si è distinto negli anni per la lotta all'uguaglianza".
"Qualcuno come Ostellari ha detto che ci sono altre priorità rispetto al Ddl Zan" compreso "il vitalizio di Formigoni" che è "più importante della tutela dei diritti di tutti". E poi la stoccata finale: Fedez elenca una serie di frasi pronunciate da alcuni esponenti della Lega come: "Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno", "gay vittime di aberrazioni della natura", "i gay sono una sciagura per la riproduzione" o "il matrimonio gay porta l'estinzione della razza".
Il discorso di Fedez sul palco del concerto del primo maggio ha da subito alzato un grandissimo polverone: migliaia di artisti - e non solo - si sono uniti nel suo appello, in nome della libertà di parola sulla rete pubblica e dei diritti civili. Ma dall'altra parte, la Rai ha cercato di correre ai ripari, pubblicando un comunicato ufficiale.
"Rai3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. È fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta" si legge nel comunicato.
"Né la Rai né la direzione di Rai3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto" continua il comunicato. "La Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell’organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti".
"Il che include la raccolta dei testi, come da prassi" continua il comunicato Rai. "La Festa del lavoro, come hanno ricordato nei loro interventi i segretari di Cgil, Cisl e Uil, è appunto una festa, vale a dire la celebrazione delle conquiste dei lavoratori e dei loro diritti, sanciti dalla Costituzione e dallo Statuto, di cui i sindacati si fanno custodi e paladini. Ed è proprio a quelle conquiste e a quei diritti, oggi minacciati da una pandemia mondiale che erode l’occupazione, che è dedicato questo Primo Maggio" ha concluso infine la Rai.
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