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Pechino 2022, sospetto doping sulla pattinatrice russa 15enne Kamila Valieva

La pattinatrice russa Kamila Valieva è risultata positiva a una "sostanza vietata". Il sospetto di doping mette a rischio la partecipazione della 15enne ai Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022

11 Febbraio 2022

Kamila Valieva

Facebook: Kamila Valieva

Doping a Pechino 2022? La bufera si scatena sulla pattinatrice russa 15enne Kamila Valieva per essere risultata "positiva a sostanza vietata". Il test sull'atleta era stato effettuato dalla Rusada - l'agenzia russa antidoping - lo scorso 25 dicembre a San Pietroburgo durante il campionato russo. Il risultato positivo è stato reso noto l'8 febbraio nel pieno delle Olimpiadi Invernali e cala un'ombra di incertezza sul futuro dell'atleta: non è ancora chiaro se la Valieva potrà esibirsi nella competizione individuale, prevista per martedì, a Pechino 2022.

La 15enne Kamila Valieva è "positiva alla trimetazidina"

Il talento del pattinaggio di figura Kamila Valieva, 15 anni, originaria di Kazan nella Repubblica del Tatarstan, è risultata positiva ad una "sostanza vietata", che corrisponderebbe alla trimetazidina, un farmaco comune per i pazienti con angina (dolore toracico cronico) che consente al muscolo cardiaco di funzionare più normalmente quando gli vengono erogati livelli più bassi di ossigeno. La 15enne sarebbe risultata positiva ad un controllo antidoping la sera del 25 dicembre a San Pietroburgo dopo aver vinto il titolo nazionale russo, ma solo l'8 febbraio sono stati resi noti i risultati della Wada -  l'agenzia mondiale antidoping di Stoccolma in Svezia - che ha riferito la positività dell'atleta a una "sostanza vietata".

Sembra si tratti di trimetazidina, una sostanza che rientra nella categoria dei modulatori ormonali e metabolici ed è quindi proibita dal Codice mondiale antidoping. La Rusada ha sospeso con effetto immediato e provvisorio Kamilla Valieva, che ora è in attesa di sapere se potrà partecipare alla competizione individuale di martedì ai Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022. Il procedimento è ritardato perché la pattinatrice russa, non avendo ancora compiuto 16 anni, non può essere ufficialmente accusata (e quindi sanzionata) di aver violato le regole antidoping.

Sospetto doping alle Olimpiadi Inverali

La decisione è attesa entro il 15 febbraio e a condurre l'appello dinnanzi al Cas/Tas per conto del Cio sarà l'International Testing Agency (Ita), che scrive in una nota: "In base al Codice mondiale antidoping, l'Agenzia mondiale antidoping (Wada), l'Unione internazionale di pattinaggio (Isu), la Rusada ed il Cio hanno il diritto di impugnare la decisione di revoca della sospensione provvisoria dinanzi alla Corte Arbitrale dello Sport (Tas/Cas). Il Cio eserciterà il diritto di ricorso - prosegue la nota - e di non attendere la decisione motivata di Rusada, perchè una decisione è necessaria prima della prossima competizione a cui l'atleta dovrebbe partecipare". "Il procedimento sul merito dell'apparente violazione del regolamento antidoping, compreso il diritto dell'atleta di richiedere l'analisi del campione B, sarà portato avanti da Rusada a tempo debito", conclude.

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