Mercoledì, 22 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Scurati, "censurato" dalla Rai monologo sul 25 aprile dello scrittore, l'azienda: "Contratto da 2 mila euro per pochi minuti"

La Rai cancella l'intervento previsto nella trasmissione di Serena Bortone per ragioni economiche, le opposizioni si indignano e dal Pd parlano di censura, ma per la tv di Stato "mai messa in discussione la sua presenza"

20 Aprile 2024

Antonio Scurati, sembrerebbe essere saltato il suo monologo in Rai in occasione del 25 aprile

fonte: imagoeconomica

Che sarà lo scopriremo solo vivendo, intanto sono velenose polemiche per un presunto caso di censura in Rai. A scatenate il putiferio ci pensa Serena Bortone, conduttrice di "Che sarà". Tutto nasce dal mancato placet della Rai al gettone di presenza per lo scrittore Antonio Scurati, invitato dalla giornalista a recitare un monologo sul 25 aprile. La trattativa si è arenata sul cachet da riconoscere allo scrittore: 2 mila euro per pochi minuti. Troppi per i vertici che bloccano tutta l'operazione

Scurati, "censurato" dalla Rai monologo sul 25 aprile dello scrittore, l'azienda: "Contratto da 2 mila euro per pochi minuti"

Immediata la replica della Bortone che tramite un post social fa scoppiare il caso: "Ho appreso per puro caso che il contratto di Scurati era stato annullato senza  spiegazioni plausibili", confessando do non sapere per quale motivo la programmata ospitata dello scrittore sia stata annullata. Nel mentre Scurati tace, le opposizioni sono sul piede di guerra. Immediate le accuse di fascismo e di censura. "Ha tutta l'aria di una censura di un intellettuale di grande spessore e su un tema identitario della storia di questo Paese come la Liberazione dal nazifascismo", attacca Laura Boldrini, secondo la quale "questa giornata crea non poche allergie, a destra, come le creano le voci autorevoli e libere tra cui quella di Scurati o di Roberto Saviano". E ancora, il sindacato Usigrai, prima di conoscere le motivazioni, con una nota "rilancia con forza l'allarme dei giorni scorsi sul controllo asfissiante dei partiti sulla Rai e la mobilitazione a difesa del servizio pubblico Radiotelevisivo che è di tutti i cittadini e non di chi governa". Marina Sereni, dalla segreteria del Pd, è intervenuta con un tweet: "Censura inaccettabile, i vertici della Rai tornino indietro".

L'azienda si difende: "Nessuna censura, è solo un fatto di natura economica"

La versione della Rai è ben diversa dalle accuse che le sono piovuta addosso, a spiegare tutto ci pensa Paolo Corsini direttore dell'approfondimento che parla di decisione dovuta a ragioni economiche: "Credo sia opportuno non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti", spiega Corsini in una nota consegnata alla stampa che chiarisce l'equivoco.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x