11 Agosto 2025
Paolo Bellavite, fonte: Instagram, @corriere
Il dottor Paolo Bellavite, da pochi giorni membro del Gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag) è intervenuto sulla questione del vaccino Covid: "I sieri si sono dimostrati rischiosi soprattutto per i giovani. Servono delle valutazioni oneste su questo, senza dogmi né dottrine".
La nomina di Paolo Bellavite e Eugenio Serravalle al Nitag, il Gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni, ha scatenato polemiche politiche e scientifiche. A volere i due medici nel team è stato il ministro della Salute Orazio Schillaci, ma parte della comunità scientifica e delle opposizioni li accusa di posizioni “no vax” e di simpatie per l’omeopatia.
Bellavite, già professore di Patologia generale all’Università di Verona e oggi docente di Fisiopatologia alla Scuola di medicina omeopatica, respinge le accuse: «Non sono un omeopata, e l’omeopatia è comunque riconosciuta dallo Stato. Ho affrontato alcuni aspetti con metodi convenzionali e pubblicato su riviste internazionali».
Il professore non nasconde le sue riserve sulle strategie vaccinali contro il Covid, soprattutto nei più giovani: "I vaccini si sono dimostrati rischiosi per chi era meno colpito dalle conseguenze dell’infezione. La discussione sui dati reali è stata limitata, e in alcuni casi ignorata".
Per Bellavite, il rapporto benefici-rischi dei vaccini Covid non è uniforme: "Varia con l’età, il periodo considerato e la credibilità dei dati di farmacovigilanza. I benefici si sono visti in alcune fasce fragili, ma non nella riduzione dei contagi. I rischi, invece, restano incerti proprio per difetti nella raccolta e nella trasparenza dei dati".
Sul lavoro che lo attende al Nitag, Bellavite spiega: "Mi occuperò di monitoraggio delle malattie infettive e dell’immunità già esistente, valutando i rischi per le diverse fasce di popolazione. Serve sviluppare vaccini più sicuri e introdurre vaccini singoli, come prevede la legge 119/17".
La sua nomina è stata criticata anche da chi ha rifiutato di far parte del Nitag per non condividere il tavolo con lui e Serravalle. Bellavite replica: "Un confronto, anche tra posizioni differenti, dovrebbe essere una ricchezza. Siamo disponibili a discutere pubblicamente e in sede tecnica con chiunque".
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