16 Dicembre 2024
Edoardo Bove, fonte: LaPresse
Uno studio dell'Università di Oxford pubblicato nel 2021 su Nature Medicine ha analizzato i rischi di eventi cardiaci come miocardite, pericardite e aritmie in relazione al vaccino Covid e all’infezione da SARS-CoV-2. Lo studio conclude che i giovani sotto i 40 anni e gli uomini risultano i più vulnerabili a questo effetto collaterale, con incidenze più elevate rispetto ad altre fasce della popolazione.
La ricerca, condotta su oltre 38 milioni di persone vaccinate in Inghilterra tra dicembre 2020 e agosto 2021, ha rivelato che il rischio di miocardite aumenta entro 28 giorni dalla vaccinazione, soprattutto con i vaccini a mRNA come mRNA-1273 (Moderna), di cui 2 dosi aumentano il rischio di 20,71 volte rispetto a soggetti non vaccinati. Nel caso di BNT162b2 (Pfizer), il rischio di miocardite aumenta di "sole" 3,40 volte.
Il caso del malore di Alessandro Bove ha suscitato grande attenzione nei giorni scorsi. Bove, un giovane di 24 anni in buona salute, ha accusato un grave malore cardiaco durante la partita Inter-Fiorentina di qualche settimana fa. Il giovane è stato ricoverato per sospetta miocardite, un’infiammazione del muscolo cardiaco, e ha ricevuto cure tempestive che gli hanno evitato complicazioni ulteriori.
Gli esperti hanno sottolineato che il rischio di miocardite post-vaccino sia raro, ma presente, soprattutto nei giovani uomini sotto i 40 anni, come confermato anche da studi scientifici. Tuttavia, secondo molti virologi italiani l'infezione da SARS-CoV-2 avrebbe comportato rischi ancora maggiori di complicazioni cardiache rispetto alla vaccinazione.
Bove è stato dimesso dopo alcuni giorni di osservazione e il caso è ora al vaglio delle autorità sanitarie, che stanno monitorando attentamente gli effetti collaterali rari per aggiornare le linee guida sulla sicurezza dei vaccini. Il giovane ha dichiarato che, nonostante la sua esperienza, sostiene ancora l’importanza della vaccinazione per proteggere la comunità dai rischi ben più gravi del COVID-19.
L’infezione da SARS-CoV-2 si è rivelata anche un importante fattore di rischio per la pericardite, con un aumento di quasi tre volte rispetto alla norma, a detta dello studio. Al contrario, i vaccini basati sul classico metodo dell'adenovirus, come ChAdOx1 (AstraZeneca), hanno mostrato un rischio ridotto per questo tipo di complicanza. Per quanto riguarda le aritmie cardiache, invece, il rischio è stato leggermente superiore dopo la seconda dose del vaccino mRNA-1273 (Moderna).
Lo studio evidenzia inoltre che le complicanze cardiache post-vaccinazione si concentrano principalmente entro i primi 7 giorni dalla somministrazione e che il rischio complessivo secondo i dati sembra ridursi sensibilmente nel tempo.
Nonostante tutto il professor Aziz Sheikh, tra gli autori dello studio, ha dichiarato in una nota: "I risultati sottolineano l’importanza della vaccinazione come strumento di protezione. Sebbene ci siano rischi isolati, i benefici superano di gran lunga i potenziali danni, soprattutto in confronto alle conseguenze dell’infezione".
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