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Vaccino Covid, documentario "Follow the Silenced" sfida la censura di Big Pharma su finta efficacia siero: "Diamo voce ai morti da vax"

Il documentario dà voce a coloro che sono stati danneggiati dal vaccino Covid, ignorati dalle istituzioni, chiedendo trasparenza, cure adeguate e libertà di decidere sulla propria salute

15 Maggio 2025

Copertina Follow The Silenced

Copertina Follow The Silenced, fonte: Instagram, @Followthesilenced

Il vaccino Covid, a distanza di anni dalla cosiddetta "emergenza pandemica", continua a far parlare di sé in negativo. Da poco è uscito il documentario "Follow the Silenced" sul tema, un lavoro ambizioso che vuole sfidare la censura delle Big Pharma sulla finta efficacia del siero. L'obiettivo principale è quello di dare voce ai "morti da vax", secondo il regista e i produttori.

Vaccino Covid, documentario "Follow the Silenced" sfida la censura di Big Pharma su finta efficacia siero: "Diamo voce ai morti da vax"

"Follow the Silenced" è un documentario indipendente diretto da Matthew Lynn Guthrie, prodotto dall’organizzazione Texans for Vaccine Choice e presentato in anteprima mondiale il 15 maggio 2025 ad Austin, Texas. Il film racconta, con testimonianze dirette, la storia di decine di americani che affermano di aver subito gravi effetti avversi dopo aver ricevuto il vaccino Covid, e la loro lotta per essere ascoltati da istituzioni sanitarie, media e governo.

Tra le storie più toccanti vi è quella di Brienne Dressen, insegnante dell’Utah che partecipò volontariamente alla sperimentazione clinica del vaccino AstraZeneca. Poco dopo la somministrazione, sviluppò ipersensibilità alla luce e al suono, perdita di memoria a breve termine, tinnito e disturbi neurologici debilitanti. I suoi medici rifiutarono di seguire il trattamento raccomandato dal NIH (National Institutes of Health) e la invitarono invece a rivolgersi a uno psichiatra.

Maddie de Garay, una ragazza di 13 anni coinvolta nei trial del vaccino Pfizer, soffrì di tremori incontrollabili, sincope, difficoltà motorie e paralisi parziale. I suoi genitori raccontano l’angoscia di essere stati ignorati e accusati di esagerare. Altre testimonianze parlano di coaguli di sangue, sclerosi multipla, infarti e danni multisistemici.

Il documentario mostra come, secondo i protagonisti, le istituzioni abbiano scelto di silenziare queste voci per proteggere la campagna vaccinale. Alcuni medici, infermieri e whistleblower rivelano di essere stati minacciati di ritorsioni se avessero parlato apertamente. I pazienti che lamentavano disturbi dopo la somministrazione dei sieri venivano etichettati direttamente come ansiosi, depressi o bisognosi di attenzioni: sono tanti i casi di dottori che hanno minimizzato o ignorato i loro sintomi e ancora di più quelli di mancata segnalazione agli enti ufficiali di controllo sui vaccini, il Vaers.

Inoltre, social media come Facebook e YouTube hanno cancellato gruppi di supporto e post dei danneggiati, spesso su richiesta dell'amministrazione Biden, secondo email rese pubbliche da giornalisti indipendenti, perché potevano "disinformare la popolazione". Non a caso, il documentario parla di una vera e propria censura e repressione delle testimonianze.

Viene inoltre denunciato il coinvolgimento delle Big Pharma nella campagna vaccinale e in quella di censura. Ci sono sempre stati legami molto stretti tra Pfizer, la Fda e il Cdc, spesso culminati anche in un giro di poltrone e di nomine fra le tre parti. Inoltre, il 50% del finanziamento della Fda proviene proprio dalle Big Pharma. Proprio per questo, molti dati sanitari sono stati manipolati: il docufilm porta come esempio i dati Dmed del Pentagono del 2021, ma anche il fatto che gli effetti collaterali non venissero registrati se il paziente non era completamente vaccinato.

Il documentario chiede trasparenza, riconoscimento medico e sostegno istituzionale per chi ha sofferto. Racconta di come molti danneggiati dal vaccino in America si siano organizzati in una comunità, la React19, sostenuta anche da politici come i senatori repubblicani Ron Johnson e Mike Lee, oltre che da medici e infermieri whistleblower. A oggi, il 98% dei risarcimenti richiesti dalle persone danneggiate dal siero sono stati rifiutati dalla Fda, dal Cdc e dai tribunali. Solamente 30 sono stati effettivamente riconosciuti, stando al 15 maggio 2025.

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