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Vaccino Covid, report depositato al Senato Usa sui Pfizer Papers: "Morti occultati e dati falsificati per ottenere l'approvazione del siero"

Se i decessi fossero stati registrati come richiesto dal protocollo, l'autorizzazione dell'FDA sarebbe potuta essere fortemente compromessa, in quanto i dati reali mostrano che i tassi di mortalità erano simili tra il gruppo dei vaccinati e quello dei non vaccinati

31 Maggio 2025

Vaccino Covid

Vaccino Covid (fonte foto Lapresse)

Pfizer ha manipolato i dati relativi ai decessi per ottenere l'autorizzazione di emergenza (EUA) per il suo vaccino Covid. Secondo uno dei rapporti contenuti nei Pfizer Papers, i dati sui decessi sono stati falsificati, occultando i morti, in modo tale da nascondere informazioni cruciali che avrebbero potuto influenzare negativamente l'approvazione del vaccino. La documentazione, depositata al Senato americano e recentemente declassificata, accusa l'azienda di aver orchestrato una serie di falsificazioni, contribuendo a diffondere informazioni ingannevoli sin dall'inizio della pandemia, tutto per favorire la commercializzazione del vaccino, che ha generato oltre 181 miliardi di dollari di ricavi per Pfizer nel biennio 2021-2022.

Vaccino Covid, report depositato al Senato Usa sui Pfizer Papers: "Morti occultati e dati falsificati per ottenere l'approvazione del siero"

I Pfizer Papers sono documenti interni della stessa Pfizer e della Food and Drug Administration ottenuti a seguito di una causa, avviata nel 2021, nata dal rifiuto di Fda di fornire in tempi ragionevoli i dati sull’autorizzazione del vaccino richiesti tramite il Freedom of Information Act (Foia). Solo a seguito di una decisione giudiziaria, l'agenzia è stata costretta a rilasciare oltre un milione di documenti. La maggior parte di questi è ora disponibile, e sta lentamente svelando una verità che potrebbe riscrivere la storia della pandemia.

Nel tentativo di accelerare l'approvazione del vaccino Comirnaty, autorizzato in America il giorno 11 dicembre 2020 e in Europa il 21 dicembre dello stesso anno, Pfizer aveva avviato la fase 2/3 della sperimentazione clinica già il 27 luglio 2020, coinvolgendo 44.060 soggetti, suddivisi tra gruppo vaccinato e gruppo placebo. I report rivelano che Pfizer ha deliberatamente ritardato la registrazione di decessi nei case report forms (CRF), un'azione che ha impedito che tali dati venissero inclusi nella documentazione consegnata all'FDA il 20 novembre 2020. Se i decessi fossero stati registrati entro le 24 ore come richiesto dal protocollo, l'autorizzazione dell'FDA sarebbe potuta essere fortemente compromessa, in quanto i dati reali mostrano che i tassi di mortalità erano simili tra il gruppo dei vaccinati e quello dei non vaccinati, indicando un'efficacia del vaccino ben inferiore a quanto dichiarato.

Una delle anomalie più eclatanti riguarda il numero di decessi riportato nella richiesta di autorizzazione all'FDA: Pfizer indicò che nel gruppo placebo vi erano 4 morti, rispetto a 2 nel gruppo vaccinato. Tuttavia, l'azienda omise due decessi nel gruppo vaccinato: quello di una donna di 63 anni, morta il 19 ottobre 2020, e quello di una donna di 58 anni, deceduta il 7 novembre dello stesso anno. Entrambe le vittime erano morte per cause cardio-circolatorie dopo aver ricevuto la vaccinazione. Stranamente, il decesso della prima fu registrato solo il 25 novembre, 37 giorni dopo la morte, mentre il secondo venne inserito nel database il 3 dicembre, 26 giorni dopo l'evento fatale.

Pfizer ebbe un'ulteriore opportunità di correggere i dati durante la riunione finale della commissione vaccini (VRBPAC) dell'FDA del 10 dicembre 2020, ma ancora una volta non fece alcuna menzione dei decessi scomodi. Questo ha permesso all'azienda di presentare i dati in modo tale da far sembrare che il vaccino fosse più sicuro ed efficace, spingendo gli esperti a dichiarare che il vaccino fosse stato approvato per uso emergenziale.

I report, inoltre, rivelano che dopo la settimana 20 di sperimentazione, i decessi nel gruppo placebo si erano stabilizzati, mentre nel gruppo vaccinato continuavano a verificarsi con lo stesso tasso. L'analisi ha evidenziato un aumento di oltre 3,7 volte dei decessi dovuti a eventi cardiovascolari tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati. I dati mostrano anche che il numero di decessi complessivi durante lo studio potrebbe essere stato sottostimato: a fronte dei 38 decessi ufficiali, i report suggeriscono che potrebbero esserci stati almeno 222 morti. Inoltre, molteplici soggetti non sono stati più rintracciabili dopo la vaccinazione, e i dati relativi a centinaia di volontari sono andati perduti. In totale, 395 persone sono state "perse" durante lo studio, di cui 203 nelle prime 20 settimane, prima del 14 novembre. Un dato inquietante è che 99 di questi soggetti facevano parte del gruppo dei vaccinati.

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