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San Raffaele, dottor Sala al GdI: "Aritmia di una paziente e morti improvvise nella sua famiglia a Caposele dovute a mutazione genetica risalente al 1600"

Il dottor Simone Sala ha salvato una giovane paziente impiantandole un defibrillatore due mesi prima che lei avesse un arresto cardiaco. L'intervento era stato deciso a causa del sospetto di una laminopatia, nato considerando non solo i sintomi ma anche le diverse morti improvvise nella famiglia della ragazza. Analizzando il suo albero genealogico, è stato scoperto che la malattia era dovuta, nel suo caso, a una "mutazione genetica" trasmessa da un antenato del 1600 nel comune di Caposele

22 Luglio 2025

San Raffaele, dottor Sala al GdI: "Aritmia di una paziente e morti improvvise nella sua famiglia a Caposele dovute a mutazione genetica risalente al 1600"

Uno studio condotto dall’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano nel piccolo comune di Caposele, in provincia di Avellino, ha permesso di scoprire che, alla base della cardiopatia di una paziente molto giovane e di alcune morti improvvise verificatesi, nel corso degli anni, nella sua famiglia, c’è una mutazione genetica nel gene LMNA risalente al 1600 e trasmessa da un antenato alle generazioni successive.

"Associando il quadro sintomatologico della paziente con la sua storia familiare e dunque con episodi di morte improvvisa, malattie e morti precoci, problemi di cardiopatia, problemi di tipo neuromuscolare di alcuni familiari, ci si è accesa una lampadina - ha spiegato a Il Giornale d'Italia il dottor Simone Sala, cardiologo e aritmologo dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, che ha guidato lo studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology: Heart Failure -. Abbiamo avuto il sospetto di una forma di laminopatia. Per fare una diagnosi certa bisogna fare una valutazione genetica mediante un prelievo. Con i sintomi, però, avevamo già un sospetto molto forte che potesse esserci questa malattia e abbiamo deciso di mettere alla paziente un defibrillatore. In questa maniera le abbiamo salvato la vita perché effettivamente dopo pochi mesi, prima che arrivasse il risultato della genetica, lei ha avuto un'aritmia".

Dal caso di questa paziente, è nata l'idea di effettuare lo studio a Caposele dove è stato ricostruito un albero genealogico comprendente circa tremila persone che hanno sempre vissuto nel comune, "un paese piccolo che per lungo tempo è stato isolato anche dal punto di vista geografico, in mezzo alle montagne. Proprio per questo, abbiamo trovato un 12,8% di incidenza della malattia nel comune, mentre la laminopatia nella popolazione è solitamente una malattia rara con un'incidenza di 1 su 10.000".

Dottor Sala al GdI: "Aritmia di una paziente e morti improvvise nella sua famiglia a Caposele dovute a mutazione genetica risalente al 1600"

La paziente aveva effettuato una visita cardiologica perché aveva delle alterazioni nel battito cardiaco. Dopo poco tempo, tuttavia, ha avuto un arresto cardiaco. I sintomi di una laminopatia sono sempre così blandi? In tutti i casi la malattia può causare problematiche gravi?

Una diagnosi di laminopatia dipende dallo stadio della malattia: ci sono pazienti che fanno un prelievo della genetica senza alcun tipo di sintomo. Talvolta può esserci solo una mutazione del gene e si può andare incontro a sintomi negli anni successivi, alcuni pazienti possono non avere mai alcun sintomo. Ci sono anche pazienti, invece, in cui i sintomi arrivano in maniera precoce e, in alcuni casi, aggressiva.

I sintomi possono essere le aritmie, ossia percezioni di battito veloce o irregolare, svenimenti, sensi di svenimento, affaticamento. Dopo aver analizzato il sintomo, si possono fare delle diagnosi differenziali e capire se c'è una laminopatia.

La malattia dà soprattutto problematiche di tipo cardiaco, mentre le problematiche di tipo neuromuscolare possono subentrare in una fase più tardiva.

Avete scoperto la mutazione genetica analizzando un albero genealogico risalendo fino al 1600. Gli antenati avevano già problematiche cardiologiche o neuromuscolari?

Abbiamo effettuato una valutazione su una popolazione molto grande, più di 3000 persone, grazie all'albero genealogico ricostruito dai volontari in paese, i quali hanno individuato la loro origine e il loro capostipite, arrivando fino al 1600, precisamente a un certo Malanca. Già il nome, che richiama le parole mala anca, fa pensare che probabilmente lui avesse a quei tempi questa patologia che, infatti, oltre a dare problematiche cardiache è anche una malattia di tipo neuromuscolare.

Noi guardando l'albero genealogico, abbiamo analizzato i più vecchi, così trovandone uno o più mutati avremmo potuto dire se quelli successivi potevano essere malati o no. Facendo 234 prelievi anziché 3000, abbiamo identificato quelli che erano i malati, quelli che avevano la mutazione. Di conseguenza abbiamo messo in sicurezza chi doveva essere messo in sicurezza e valuteremo nel tempo quelli che potrebbero avere problematiche.

Identificare la mutazione ti permette, in base alle caratteristiche di ogni paziente, di poterlo seguire nel modo migliore e di fargli avere le cure necessarie il prima possibile, arrivando ad usare dispositivi salvavita prima che ci possa essere una morte improvvisa, cosa che succedeva parecchio in quel paese specifico.

Esistono metodi meno invasivi rispetto al defibrillatore per prevenire episodi di malattia grave a cui può portare la mutazione, ad esempio dei farmaci?

Fare una diagnosi precoce, quindi riuscire ad arrivare prima nel tempo, è importante. Il defibrillatore è lo strumento che ti permette di mettere in sicurezza una persona. Anche se questa andrà incontro a pause, ossia ad arresti del battito cardiaco o aritmie pericolose, il defibrillatore è in grado di riconoscerle e farle passare. Quindi impedisce che ci sia la morte improvvisa. Non va però messo a tutti i pazienti che hanno una laminopatia. Alcuni vanno semplicemente seguiti nel tempo.

Ci sono adesso delle terapie anche di tipo farmacologico, che permettono di rallentare l'evoluzione della malattia.

Dato che si tratta di una mutazione ereditaria, possono sviluppare sintomi anche i bambini e può essere per loro pericolosa?

Ci sono delle forme che sono particolarmente aggressive che possono essere legate anche alla progeria, la malattia che aveva Sammy Basso, che hanno anche manifestazioni in giovane età, ma in linea di massima è una patologia che ha bisogno di tempo per svilupparsi. Ci sono forme che possono manifestarsi in maniera più precoce, ma sono tutte forme che comunque danno una sintomatologia nel tempo. Dipendono da soggetto a soggetto.

Il 12,8% del campione analizzato a Caposele è portatore della mutazione genetica da voi scoperta, si tratta di un numero elevato. Perché è così diffusa? Qual è l'incidenza media in Italia?

Caposele è stato per noi un po' un caso fortuito e importante, perché comunque è un paese piccolo che per lungo tempo è stato isolato dal punto di vista anche geografico, perché prima che ci fosse la grossa strada che hanno costruito dopo il terremoto, per arrivare al paese più vicino c'erano 40 chilometri di strada da fare. Quindi è rimasto quello che si chiama isolato genetico, le persone rimanevano nello stesso punto e stavano solo tra di loro. Noi qui abbiamo trovato un 12,8% di incidenza della malattia, che è alto proprio per questo. Invece la laminopatia nella popolazione normale è una malattia rara: 1 su 10.000.

Secondo alcuni studi pubblicati negli ultimi anni, alcune morti improvvise potrebbero essere correlate al vaccino Covid. In questo caso possiamo escluderlo?

Certo, la mutazione di cui parliamo nel nostro studio esiste dal 1600. Inoltre la morte improvvisa c'è da sempre. Fino ad oggi le cause non venivano sempre comprese. Adesso riusciamo a capire più a fondo quali fattori possono causarla.

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