15 Dicembre 2023
Fonte: Imagoeconomica
“Come sta il nostro partito?”. E sul direttore degli approfondimenti Rai, Paolo Corsini, protagonista ad Atreju, è scoppiata la polemica. Corsini, che moderava il panel che ha inaugurato la festa di Fratelli d'Italia (e che vedeva partecipare tra gli altri il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il senatore Marco Silvestroni e il deputato Francesco Filini) ha criticato anche l'assenza di Elly Schlein. “"Forse nell’era dei social è più facile cercare un po’ di like che dibattere nel merito. Hanno preferito occuparsi di come vestirsi e di che colori utilizzare, piuttosto che confrontarsi”.
Sandro Ruotolo, responsabile informazione e cultura nella segreteria nazionale del Pd, ha subito chiesto le dimissioni di Corsini. Richiesta reiterata anche da altri parlamentari del Partito democratico.
Sul caso è intervenuto anche il presidente della Rai, Marinella Soldi, che ha ricordato che il ruolo di un giornalista del servizio pubblico è quello di “garantire un atteggiamento sempre equidistante, a prescindere dal contesto in cui opera. Gli operatori dell'informazione Rai sono richiesti di esercitare la propria professione nel segno del pluralismo e dell’imparzialità, essenziali per aiutare il cittadini a formarsi un’opinione libera da pregiudizi, a massimo vantaggio della democrazia e del Paese”.
L'amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, ha chiesto a Corsini una relazione su quanto accaduto ad Atreju e il video integrale del suo intervento per valutare eventuali sanzioni.
Nelle scorse ore sono arrivate le scuse del direttore degli approfondimenti Rai. “Quando si estrapolano parole dal contesto in cui sono state espresse, si corre sempre il rischio di prestarsi a facili critiche e strumentalizzazioni”, ha spiegato Corsini. “Sono stato invitato a moderare il dibattito introduttivo di una manifestazione che, in questi giorni, presenta al pubblico un parterre di ospiti e personalità di altissimo livello. In questo quadro mi dispiace davvero che alcune mie frasi abbiano generato fraintendimenti. Nei miei brevi interventi introduttivi, finalizzati esclusivamente ad animare il dibattito e coinvolgere e presentare i relatori, non c'era ovviamente alcun intento politico o polemico e di questo mi scuso. Sono un giornalista del servizio pubblico e il mio impegno quotidiano, come quello di tutti i miei colleghi, è garantire in ogni situazione autonomia, pluralismo e completezza nell’informazione”.
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