01 Giugno 2023
Marco Rizzo, fonte: Imagoeconomica
Nella giornata di giovedì 1 giugno 2023 è arrivata la notizia dell'ok dato dal Parlamento europeo all'utilizzo di 500 milioni di euro di fondi del Pnrr per armi da dare all'Ucraina. Bruxelles ha infatti dato il via libera all'"Asap" (Act in Support of Ammunition Production) - lo stanziamento di 500 milioni raccolti dal Pnrr e dai fondi di coesione destinati al rafforzamento della capacità bellica produttiva europea. A favore hanno votato in 446, mentre sono stati 67 i contrari e 112 gli astenuti. Il centrodestra ha votato compatto per il sì, mentre il Partito democratico è risultato spaccato. Contrario infine il Movimento 5 Stelle.
A commentare la notizia ai microfoni de Il Giornale d'Italia ci ha pensato Marco Rizzo, politico italiano, presidente onorario del Partito Comunista dal 2023, fondatore di Democrazia Sovrana Popolare, tra i fondatori di area cossuttiana di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani, ed deputato ed europarlamentare tra il 1994 e il 2009. Rizzo, tra le altre cose, ha affermato che "stiamo buttando soldi per morte e distruzione e favorire l'escalation, invece che spenderli per il nostro Paese".
Dal Parlamento europeo è arrivato l'ok per la destinazione di 500 milioni di euro dei fondi del Pnrr per armi da dare all'Ucraina, cosa ne pensa?
Penso all'Emilia Romagna, a soldi che potrebbero andare al nostro Paese e che invece vengono usati per morte e distruzione. Per altro senza risolvere il problema. Perché, in merito a questa vicenda della guerra, ci hanno detto nei primi mesi che bastavano le sanzioni, poi abbiamo cominciato a inviare le armi difensive, poi siamo arrivati alle armi offensive. Poi ancora non bastavano più quelle e servivano i carri armati, poi non solo i carri armati ma ci vogliono gli aerei. Il passo successivo saranno le bombe atomiche. Non mi pare che sia questa la soluzione.
Quindi c'è una critica a quello che è successo. Vengono sottratti soldi per l'economia e per l'emergenze italiane per una guerra tra due paesi che non sono parte né della Nato né dell'Unione europea. Quindi non fanno parte né delle nostre alleanze politiche né delle nostre alleanze militari. Però il giornalista dice subito 'eh ma c'è un invaso e un invasore'. Vero. Ma noi stiamo mandando armi in Palestina per caso? Stiamo mandando armi nello Yemen? Stiamo mandando armi nel Sahara Spagnolo (ex colonia della Spagna corrispondente all'odierno Sahara Occidentale, ndr). No, e allora perché agli uni sì e agli altri no?
Ritiene che il Governo italiano non stia rispettando la nostra Costituzione?
Assolutamente. L'articolo 11 lo spiega molto bene: l'Italia ripudia la guerra come mezzo per risolvere le controversie politiche. E anche quello che viene scritto dopo non può essere messo a giustificazione per una guerra che, ripeto, non fa parte né delle nostre alleanze politiche né delle nostre alleanze militari.
Per questo motivo appoggiamo il referendum "Ripudia la Guerra" che serve a chiedere che il popolo italiano si possa esprimere su questo. Visto che i giornali e le tv sono al 99% pro guerra, la politica istituzionale a grandissima maggioranza anche, vogliamo che il popolo italiano si possa esprimere.
Domani (venerdì 2 giugno 2023, ndr) faremo questa manifestazione a Piazza della Scala a Milano, alle ore 15, dove ci saranno numerosi interventi, e poi saremo in tutti i capoluoghi di regione. Ci saranno venti manifestazioni in tutta Italia.
Come pensa che reagirà la Russia adesso? Quali saranno le conseguenze della decisione del Parlamento Europeo?
Io spero che non ci sia un'accentuazione del conflitto, o che si arrivi alla guerra nucleare. Per altro, avete presente cosa sarebbe successo se a Cuba nel 1961 avessero messo le armi nucleari? Avete presente cosa potrebbe succedere se Washington venisse bombardata come è stata bombardata, dagli ucraini, Mosca? Ci sarebbe una nuova guerra mondiale.
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