27 Ottobre 2022
Il “senatologo” Andrea Crisanti rinuncia allo stipendio da parlamentare. “Ho optato per lo stipendio d’origine, composto dall’attività con l’Università di Padova e con l’Azienda ospedaliera”. Lo stipendio lordo di un senatore è di 10.385,31 euro più varie indennità. Il virologo, eletto in Senato col Pd, si è fatto i conti in tasca. Ma non li ha fatti con l’ospedale. “Non erogheremo compensi in assenza del lavoro del professor Crisanti”.
Tra coloro che storcono il naso c’è chi afferma che Crisanti abbia fatto questa scelta perché con lo stipendio da medico guadagna di più. “È una questione di contributi previdenziali, di continuità nel versamento”, ha spiegato il medico. “Me l’hanno consigliato in Senato. “Del resto è una cosa che fanno molti magistrati, è una prassi normale. È una cosa legittima consentita dalla legge”. C’è anche chi ipotizza che abbia compiuto questa scelta per evitare di versare i contributi al Pd, ma lui nega anche in questo caso: “Una menzogna, il contributo lo verserò certamente, sia quello regionale sia quello nazionale”.
Da Padova, però, fanno sapere che la scelta del professore non è appoggiata dall'Azienda ospedaliera: “Non erogheremo compensi in assenza del lavoro del professor Crisanti”, si legge in una nota. “È chiaro che gli importanti impegni del professore in Senato non possono prescindere da un’aspettativa dal lavoro precedente: venendo meno l’impegno medico e professionale a favore dell’Azienda ospedale Università di Padova, si preclude di conseguenza ogni impegno economico da parte della stessa azienda. Risorse che non solo la legge, ma anche l’opportunità e l’etica, vogliono impiegate nel retribuire coloro che garantiscono una effettiva attività per erogare servizi ai pazienti dell’ospedale padovano”. “La prima cosa che voglio fare è continuare a vedere persone anche per cercare di recepire ulteriori elementi sulle necessità e i problemi degli italiani all’estero”, aveva spiegato Crisanti dopo l’elezione, avvenuta nella circoscrizione Europa. “E subito dopo voglio cercare di mettere insieme tutti gli eletti all’estero, di ogni schieramento”.
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