18 Ottobre 2022
Il vittimismo è più che mai di moda. Il PD: noi siamo perfetti, i migliori, la colpa è di quelle merde fasciste che si sono candidate e le hanno anche votate! La pallavolista: io sono Egonu, Paola Egonu, è dura essere la immensa Paola Egonu, sono stanca di essere la divina Egonu e voi siete tutti stronzi fascisti, io ve lo dico. Tocca ai virologi, categoria infima anche perché annacquata da arrivisti, carrieristi, clown: ce l'hanno con noi, ci chiedono una Norimberga, ci mandano le minacce. Una Norimberga è ancora una prospettiva garantista a fronte di quello che hanno combinato questi: ce le ricordiamo le menzogne, gli insulti, le intimidazioni, “cani, maiali, topi, dovete stare chiusi in trappola, morirete tutti, non dovete vivere, non dovete curarvi, pagherete tutto”? E ancora: “Via, chiusi nello stanzino, non siete degni di esistere, non fate parte della società, ritardati, sottouomini, meritate l'estinzione”. Da queste sottospecie di scienziati è sgorgata la schiuma, i loro toni sono saliti a livello di caccia all'uomo, di nazismo genetico, la loro smania di controllo è arrivata ad eccessi preoccupanti, il loro narcisismo a proporzioni vergognose. Ma dopo la vergogna, c'è il patetico.
Gli insulti di Burioni, che più si vaccina e più si contagia, e non lo sfiora sospetto, e dimostra 95 anni, sono troppi anche per farci un libro; Pregliasco, quello che teme Norimberga ma, inchiodato da “la Verità”, rendeva problematiche le cure ai “novax” nelle sue strutture sanitarie, arrivò a disciplinare i rapporti sessuali per tipologia, posizione, tempistiche; Crisanti, eletto col PD dopo lunghissima preparazione, impediva ai bambini di cantare insieme all'ora di musica; Galli, per diretta ammissione eterno sessantottino, metteva un sovrappiù di disprezzo e di cinismo ad ogni dichiarazione; Capua, dalla Florida, alla modica tariffa (“fee”, in inglese, che fa più fino) di 2000 euro + iva per 10 minuti di collegamento, gettava allarmismo a manciate; Lopalco, assessore in carriera in Puglia, postava video del pupazzo di Trump decapitato, preso a mazzate; Viola, tra una posa fatale e l'altra, si fiondava con Zan e finiva a discettare di gender, cambiamenti climatici, legittimità politica e ricette culinarie; Bassetti, tra una copertina e una passerella, in chiara bagarrrrre con Burioni, cambiava più orientamenti che shampoo, più avance politiche che pubblicazioni scientifiche; Abrignani, quello a capo del leggendario CTS, sbracava in profezie tanto micidiali quanto puntualmente scentrate. Tutti impancati a vestali della scienza, ma di scienza lì ce n'era poca, di propaganda troppa, di arroganza sinistra a non finire: tutti per il lockdown, il controllo integrale, l'imposizione delle maschere, del greenpass, la derisione verso i cittadini degradati in sudditi, la tracotanza di chi le misure concentrazionarie le imponeva ma non le subiva. Fino a che la resa dei conti, biblicamente, è arrivata, tutte le fandonie sono cadute come foglie di settembre, le miserie di questi succedanei, con un indice di credibilità infimo a livello internazionale, sono salite a galla e i sudditi, tornati un po' cittadini, hanno chiesto il conto.
Norimberga? Poco, troppo poco. Perché, e qui sta il punto, si può anche sorvolare sull'arroganza della cialtronaggine, ma non sulla tragedia dell'incompetenza. Quando un Abrignani annuncia tremila morti al giorno per il successivo febbraio, e a febbraio la curva dei decessi crolla; quando lo stesso saluta la terza dose come “valevole per 10 anni” e poi si corregge, 10 settimane, e poi si scopre che la copertura non dura 10 giorni; quando tutti garantiscono sull'assenza di effetti collaterali, e quindi piovono effetti devastanti; quando l'allegra brigata al completo giura sull'efficacia che impedisce la trasmissione, e poi, seguendo le ammissioni degli stessi produttori, “Non abbiamo mai fatto test sulla trasmissibilità”, si forzano ad imbrigliare le carte, a smentire ciò che non possono smentire, a negare quello che sta nelle registrazioni, nei video, nelle interviste, ma sempre con la stessa spocchia, “siete voi idioti a non capire, noi siamo la scienza e non sbagliamo mai”; quando vogliono farti passare per deficiente e i deficienti, alla lettera, sono loro: beh, a quel punto Norimberga è davvero il minimo del minimo, se solo si considera che ci sono, tra cure sbagliate (avallate da questi cretini), cure mancate (impedite da questi cialtroni), medici discriminati e radiati (grazie alle pressioni di questa cosca), vaccini ballerini, quattro, cinque, sei dosi l'anno che non immunizzano niente, ci stanno all'incirca duecentomila vittime, un numero tuttora incalcolato di lesionati a vita, nonché alcuni milioni di nevrotizzati, depressi di ritorno, alienati, una società completamente dissociata, incapace di riprendersi.
Cosa vorrebbero adesso questi? L'oblio? L'applauso dopo tanta miseria umana e professionale? No dico, ce li ricordiamo i coretti dei tre terrori di Natale, vavava, vacciniamoci, Pregliasco Bassetti Crisanti? Vanitosi, arroganti, inconsistenti. Dice oggi il Galli che dopo tre o quattro shot è cascato nel contagio e si è salvato con quei monoclonali sconsigliati e impediti ai cittadini comuni: ho diritto alla tutela, sono in pericolo, non mi hanno capito. Dice il Locatelli con quella voce da navigatore: ho ricevuto 5 minacce, adesso si faccia luce. Dice il Pregliasco con quella espressione che suggerisce tante, tante cose: Norimberga io? Ma lo sanno chi sono? E ci senti la presunzione di chi si è sentito troppo a lungo intoccabile, insindacabile, imprescindibile, insostituibile. Pieno di sé, cioè di fumo. Tutti in cerca di una politica che li aveva messi dove stavano e che non ha mai smesso di corteggiarli, senza eccezioni. Norimberga? Sarebbe il minimo: già tanto se questi pericolosi arrivisti sgorgati dalla pandemia, che ci hanno fatto sfigurare agli occhi del mondo, non finiscono in galera in fila indiana dietro al più incredibile, pazzesco ministro della Salute mai avuto. Ma in questo scombinato paese il vittimismo paga. Sempre.
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