19 Febbraio 2022
Fonte: Facebook
La leader i Fratelli d'Italia Giorgia Meloni rivendica il recente balzo in avanti nei sondaggi bacchettando gli alleati Lega e Forza Italia e chiedendo loro chiarezza. "Basta complessi di inferiorità, non siamo la prosecuzione di An, ma quello che avremmo voluto fosse il Pdl e non è riuscito ad essere, ovvero, un partito aperto, fondato saldamente su dei valori e a vocazione maggioritaria...", tuona Meloni. "Fdi è centrale nel quadro politico: è la consapevolezza che tutti dobbiamo avere, perché è il momento di giocare in attacco, ben sapendo che le accuse, le etichette e tutto quello che ci hanno affibbiato finora, non è nulla rispetto a quello che accadrà".
Sempre in merito agli equilibri interni della coalizione la leader FdI ribadisce che "serve chiarezza" e torna a chiedere "lealtà a chi vuole ricostruire e convinzione nel difendere questa metà campo". In pratica, "vogliamo sapere quali siano le regole di ingaggio della coalizione; vogliamo sapere se le larghe intese sono effettivamente una parentesi e se si esclude di riproporle nella prossima legislatura; chiediamo di sapere con certezza se la posizione comune del centrodestra è ancora quella di non sostenere in alcun caso una legge elettorale proporzionale".
Poi Giorgia Meloni torna sull'elezione del Presidente della Repubblica, un episodio che non è proprio riuscita a mandare giù , un episodio, dice, che "ha dimostrato che se il centrodestra fosse stato compatto e unito avrebbe frantumato il campo avversario. Questo avrebbe cambiato la storia e avrebbe dato un segnale di slancio per i cittadini che ci chiedono di rappresentarli con orgoglio".
"Ma, con o senza gli alleati, Fratelli d'Italia è pronta, indipendentemente dalla legge elettorale, perché - conclude Giorgia Meloni - i sondaggi ci dicono che con una legge proporzionale FdI avrebbe molti più parlamentari, ma non mi interessa eleggere dieci parlamentari in più e gettare l'Italia nel pantano. Perché abbiamo due certezze: con l'attuale legge elettorale senza Fratelli d'Italia non si vince in nessun collegio uninominale; se imporranno il proporzionale FdI, secondo i dati che abbiamo oggi, potrebbe affermarsi come primo partito ed essere il perno sul quale costruire un nuovo governo. Con buona pace di chi racconta che saremmo isolati".
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