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Referendum giustizia, eutanasia e cannabis: oggi la riunione della Corte Costituzionale

Si terrà oggi, 15 febbraio, la riunione della Corte Costituzionale per valutare l'ammissibilità di otto quesiti: sei referendum sulla giustizia, uno sull’eutanasia e uno sulla cannabis

15 Febbraio 2022

Referendum sulla giustizia, eutanasia e cannabis: sono questi i temi che si valuteranno oggi, 15 febbraio, nella riunione della Corte Costituzionale. Si deciderà sull'ammissibilità degli otto quesiti proposti dopo aver ascoltato i comitati promotori, invitati in aula dal presidente Giuliano Amato per "consentire, il più possibile, il voto popolare". In ordine, i giudici costituzionali discuteranno del quesito relativo all'eutanasia, poi su quello della cannabis e a infine sui sei quesiti promossi da Lega e Radicali - con l'appoggio di Italia Viva e nove Consigli regionali - sul tema della giustizia.

Referendum eutanasia legale

Un tema profondamente complesso e oggetto di dibattito da molti anni è quello sulla legalizzazione dell'omicidio consenziente, anche detto eutanasia. Il referendum, promosso dall'associazione Luca Coscioni, mira ad abrogare la parte relativa reato di omicidio di persona consenziente contenuta nell’articolo 579 del Codice penale. A presentarlo in aula ci saranno a Filomena Gallo, avvocato e presidente del comitato promotore, Marco Cappato e Mina Welby dell’Associazione Luca Coscioni. Con la legalizzazione dell'eutanasia si andrebbe a permettere il così detto "aiuto alla morte", possibile grazie alla somministrazione di un medicinale che accompagna la persona nella sua scelta. Ad oggi, il suicidio assistito in Italia è legale se la situazione rispecchia quattro condizioni indicate dalla Corte Costituzionale nella cosiddetta sentenza "Cappato\Dj Fabo. Recentemente, la storia di Mario, il 43enne marchigiano rimasto tetraplegico a causa di un incidente stradale, ha alimentato il dibattito. 

"Saremo in aula per difendere l’ammissibilità del nostro referendum sul fine vita e permettere a tutti i cittadini di esprimersi con il voto, abrogando parzialmente l’art. 579 del Codice penale sull’omicidio del consenziente che ostacola la legalizzazione dell’eutanasia in Italia - spiega l'associazione -. In Corte ci saranno anche le 1.239.423 persone che hanno firmato per poter scegliere di essere liberi fino alla fine". In aula presenti anche Marco Cappato e Valeria Imbrogno, compagna di Fabiano Antonioni, il Dj Fabo morto in Svizzera con il suicidio assistito il 27 febbraio del 2017.

Referendum cannabis legale

Sono molte le associazioni a chiedere di rendere la cannabis legale, a partire dalla sua coltivazione, fino al consumo. Si chiede, inoltre, di eliminare la pena del carcere prevista per le condotte illecite legate all’uso e al consumo della sostanza, a eccezione dell’associazione finalizzata a traffico illecito. Con la legalizzazione della cannabis, si potrebbe utilizzare liberamente la sostanza, ma rimarrebbe comunque vietato spacciarla. Il referendum, inoltre, mira a intervenire anche sulle sanzioni amministrative in vigore. L'obiettivo sarebbe quello di eliminare la sospensione della patente per chi ne fa uso.

Il comitato promotore Meglio Legale sottolinea che il tema è oggi “quello del ritorno alla Costituzione e alla sovranità popolare". "Grazie ai nostri avvocati - spiega il comitato - abbiamo preparato una memoria difensiva per difendere il quesito e la volontà di mezzo milione di firmatari”.

Referendum sulla giustizia

L'ultimo referendum proposto sarà quello relativo alla giustizia, che comprenderà i sei quesiti promossi da Lega e Radicali, appoggiati da Italia Viva e nove Consigli regionali. Il primo riguarda la riforma del CSM, con cui si punta ad abrogare l'obbligo, per un magistrato che voglia essere eletto, di trovare da 25 a 50 firme per presentare la candidatura. C'è poi la questione della responsabilità diretta dei magistrati, per introdurre la possibilità di chiamare direttamente in causa il magistrato che procura illecitamente il danno. Ad oggi, infatti, vige il sistema della responsabilità indiretta, per cui in prima battuta è lo Stato a pagare per gli errori giudiziari.

Si procede il tema dell'equa valutazione dei magistrati, che vorrebbe permettere anche ad avvocati e professori di partecipare attivamente alla valutazione dell’operato dei magistrati. Ancora, la separazione delle carriere per bloccare la possibilità riservata ai magistrati di passare dalla posizione di pm a quella di giudice e viceversa. Con il quesito sulla custodia cautelare preventiva, invece, resterebbe in vigore la carcerazione preventiva solo per chi commette reati più gravi. In Italia, al momento, può essere applicata nel caso in cui sussista il pericolo di fuga dell’indagato, di inquinamento delle prove e il rischio che la stessa persona commetta altri gravi illeciti penali. Infine, si propone l'abolizione del decreto Severino, che prevede l'incandidabilità e la decadenza automatica per parlamentari, rappresentanti di governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali che hanno subito una condanna definitiva a più di 2 anni di reclusione. In caso di ammissibilità, terminerebbe l'automatismo, restituendo ai giudici la facoltà di decidere, caso per caso se occorra applicare o meno anche l’interdizione dai pubblici uffici.

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