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Ddl Zan affossato, Letta commenta la sconfitta: "Sancita rottura di fiducia con Italia Viva"

Il presidente del Pd ha dato voce alla propria delusione dopo la tagliola sul ddl Zan che ha visto prevalere il centrodestra

28 Ottobre 2021

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Enrico Letta (fonte Lapresse)

Il ddl zan è stato affossato e tra chi piange questa sconfitta c'è in prima linea il Pd di Enrico Letta, che ora punta il dito su Italia Viva. L'ambiguità del partito di Matteo Renzi in fase di discussione dei vari articoli del disegno di legge contro l'omotransfobia e il voto segreto concesso dalla presidente del Senato, avrebbero infatti determinato l'affossare della manovra tanto sperata dal Pd. Il giorno della tagliola, secondo Letta, è stato infatti anche il giorno della "rottura di fiducia" con Italia Viva, contro un centrodestra che, per una volta, si è invece mostrato unito.

Ddl Zan affossato, Letta: "Sancita rottura di fiducia con Italia Viva"

L'Italia è alla stregua di Polonia e Ungheria. Così il presidente del Pd, Enrico Letta, ha commentato la disfatta in aula al Senato dopo che il ddl Zan è stato affossato. "Il voto segreto? Si abbia coraggio delle proprie scelte". Queste le parole di Letta, che ha sottolineato come con la tagliola sul disegno di legge contro l'omotransfobia anche il rapporto con Italia Viva rimane danneggiato. "Nella giornata di ieri si è sancita una rottura, anche una rottura di fiducia, a tutto campo. Italia Viva ma complessivamente con la parte che ha votato in quel modo". Il voto segreto sarebbe stato infatti determinante nel piano macchiavellico di Iv, che fino all'ultimo ha lasciato nel dubbio i favorevoli al disegno di legge. "Italia viva immediatamente ha cominciato a prendersela con noi - ha continuato letta - Chi reagisce così sicuramente ha qualcosa da nascondere. Una reazione così vocale, sguaiata, la dice lunga".

Recisione definitiva sulla fiducia tra i due partiti. Il Pd di Letta non si fida e il voto in Senato sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. A chi punta il dito contro il Pd per essersi dimostrato troppo inflessibile in fase di trattative, Letta ha risposto: "n tanti mi hanno detto che avremmo dovuto negoziare. Ma al di là di tatticismi, le reazioni di ieri chiariscono tutto. L'applauso sgangherato del Senato dimostra che coloro che hanno affossato il ddl non volevano alcun ddl Zan. Ieri chiaramente era una trappola costruita per far saltare tutto, quello era l'obiettivo sin dall'inizio, non c'era volontà di mediare e trovare una sintesi".

Ddl Zan affossato, Letta: "Supporteremo referendum"

Di trappole e pugnali nella schiena Letta non ne vuole più sapere. E quei pugnali, gli è chiaro, vengono da Italia Viva. Il presidente del Pd non perde però le speranze e in merito alla tagliola che ha ucciso il ddl Zan si è mostrato comunque propositivo. Se i cittadini italiani chiederanno un referendum per approvare una legge come quella discussa in questi mesi, il Pd, ci sarà. "Se, come io penso e spero, partirà una iniziativa di raccolta firma per un disegno di legge d'iniziativa popolare - ha dichiarato Letta - noi saremo accanto a quella raccolta firme. Siamo disponibili a mettercela tutta per un disegno di legge popolare che riprenda il ddl Zan. Il Paese è molto più avanti del Parlamento che ha dimostrato di avere gli occhi, i piedi e il cuore al Novecento. Noi andiamo avanti".

Andare avanti dunque, e non considerare "l'immagine dell'applauso sgangherato dopo il voto", che secondo Letta sarebbe l'immagine "di cosa sarebbe il nostro Paese se ci fosse una maggioranza guidata da Salvini e Meloni". Il presidente del Pd ha poi concluso dicendosi "orgoglioso di stare dall'altra parte". Il voto segreto, secondo Letta, è stato un atto codardo che ha fatto uscire allo scoperto i finti amici. Tra chi supportava la proposta di legge invece, tantissimi cittadini italiani, che già da questa sera si riuniranno in protesta nelle principali città d'Italia.

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