04 Novembre 2025
Alleanza Assicurazioni, compagnia del Gruppo Generali, insieme a Fondazione Mario Gasbarri e con la collaborazione scientifica di SDA Bocconi, ha presentato i risultati della quarta edizione di Edufin Index, l’Osservatorio su consapevolezza e comportamenti finanziari e assicurativi degli italiani. La ricerca è stata presentata a Roma, nella Biblioteca Giovanni Spadolini del Senato, nel corso di un evento con il patrocinio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero dell'Istruzione e del Merito.
Dopo i saluti istituzionali del Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Federico Freni e del Viceministro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, si sono confrontati sulle molteplici implicazioni dei temi correlati all’educazione finanziaria il Rettore dell’Università Bocconi Francesco Billari, l’Head of Country Sustainability and Social Responsibility di Generali Italia Barbara Lucini, il Country Chief Financial Officer di Generali Italia Giulia Raffo e il Country Generali Counsel di Generali Italia Cristina Rustignoli, insieme al Segretario Generale del Consumers’ Forum Roberto Tascini.
L’Osservatorio, consultabile sul sito https://www.edufinindex.it, mette in relazione le conoscenze finanziarie e assicurative degli italiani con il loro comportamento.
La ricerca ha analizzato anche, quest’anno, le competenze della popolazione in ambito finanziario e assicurativo, basandosi su un campione di 3.500 intervistati, con un nuovo focus specifico sul grado di consapevolezza degli italiani sull’allungamento della vita e sui temi pensionistici, in un Paese che invecchia.
Secondo il rapporto, il livello medio di Edufin Index1 nel 2025, si attesta a 56, sotto la soglia di sufficienza fissata a 60 su una scala da 0 a 100.
L’alfabetizzazione finanziaria e assicurativa degli italiani resta complessivamente bassa: solo il 40% della popolazione conosce e agisce concretamente nella gestione consapevole delle proprie finanze. La quota di analfabeti finanziari e assicurativi si attesta al 10% della popolazione, in calo di due punti percentuali rispetto al 2024. Dall’indagine emerge che uomini, over 45 e residenti al Nord ottengono livelli superiori alla media.
A fronte di un gender gap che si stabilizza a 5 punti (uomini 59 vs donne 54), si riducono i divari per area geografica e per età: cresce di un punto l’alfabetizzazione finanziaria degli abitanti del Sud e delle Isole (54 nel 2025 vs 53 nel 2024), e si registra lo stesso incremento tra i giovani in fascia 25-34 anni (55 nel 2025 vs 54 nel 2024). Entrambi i progressi, seppur contenuti, riflettono gli effetti positivi delle iniziative di sensibilizzazione e formazione promosse da enti pubblici e privati.
Giancarlo Fancel, Country Manager e CEO di Generali Italia ha dichiarato: "L’educazione finanziaria è una competenza fondamentale per costruire una società più equa e consapevole. In Generali ne riconosciamo il valore sociale e intendiamo continuare a promuoverla assolvendo al nostro ruolo di Partner del Paese al fianco di famiglie, imprese e comunità. Da anni siamo impegnati su tutto il territorio in un Programma Nazionale di Educazione Finanziaria e Assicurativa che ha già coinvolto 450mila cittadini in circa 10mila eventi. Un impegno che trova forza anche nel volontariato d’impresa attraverso la nostra Fondazione The Human Safety Net: dal 2018 abbiamo aiutato oltre 60 mila genitori e bambini in contesti di vulnerabilità, formato oltre 2.000 rifugiati e migranti per trovare un’occupazione, offrendo anche corsi di educazione finanziaria. Perché solo cittadini informati possono compiere scelte consapevoli”.
Davide Passero, CEO di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing & Product Officer di Generali Italia ha commentato: “Il nostro Paese sta registrando una trasformazione demografica profonda: il progressivo invecchiamento della popolazione mette sotto pressione la sostenibilità del nostro sistema sanitario e previdenziale, incidendo su livelli pensionistici e disponibilità di accesso alle cure. La quarta edizione dell’Edufin Index - che oggi presentiamo - conferma l’importanza di innalzare il livello di educazione finanziaria dei nostri concittadini, e mette in luce la scarsa consapevolezza su temi decisivi per il loro futuro, quali longevità e pensioni. Come Alleanza Assicurazioni, siamo convinti che solo attraverso un impegno concreto e continuativo nel promuovere educazione finanziaria sia possibile costruire una cittadinanza consapevole e inclusiva. Proprio per questo, anche nel 2026 continueremo ad investire in iniziative didattiche e di formazione sul territorio e nelle scuole: colmare il deficit di educazione finanziaria è fondamentale per garantire pari opportunità ed equità sociale in un Paese in profondo cambiamento”.
Dopo il premio a sostegno dei progetti per l’alfabetizzazione finanziaria delle donne, promosso nel 2024, Generali e Alleanza quest’anno hanno deciso di valorizzare iniziative di autonomia finanziaria rivolte alle nuove generazioni promosse dal mondo del non profit. Il progetto che ha visto nascere "Premio Edufin Index Giovani" è stato realizzato in collaborazione con il partner tecnico Fondazione Sodalitas (ETS), impegnata a diffondere e rendere riconoscibile la leadership dell’impresa nel realizzare uno sviluppo sostenibile.
L’iniziativa premia le tre organizzazioni senza scopo di lucro che hanno realizzato progetti meritevoli nel campo dell’educazione finanziaria dei giovani, coinvolgendo più di 1.300 studenti dai 15 ai 18 anni e 21 ragazzi con disabilità tra i 6 e i 25 anni.
Durante la presentazione del Rapporto sono saliti sul palco i rappresentanti delle organizzazioni vincitrici: Educare alla finanza etica per avviare processi di inclusione finanziaria e innovazione sociale per FINETICA ETS, Autonomia in tasca per GSH Società Cooperativa Sociale, Un viaggio verso l’indipendenza. L’educazione finanziaria per la generazione Z per Soroptimist International Club Treviso.

L'Osservatorio rileva che nel 2025 l’aspettativa di vita media degli italiani ha raggiunto gli 84 anni, undici in più rispetto ai 73 del 1975. Un dato che evidenzia la necessità di prepararsi alle nuove sfide sociali, economiche e previdenziali che ne derivano.
Nel 2024 il rapporto lavoratori-pensionati è di un lavoratore e mezzo per ogni pensionato e, in assenza di interventi, è destinato a diventare uno ad uno nel 2050. La ricerca ha indagato come gli italiani guardano al proprio futuro in un Paese sempre più longevo, analizzando il livello di conoscenze finanziarie e la capacità di pianificare la terza età sotto il profilo economico e assicurativo. L’analisi ha messo in luce preoccupazione e incertezza, in particolare tra giovani e donne, che temono di non poter mantenere il proprio tenore di vita dopo la pensione a causa di risparmi ritenuti insufficienti per affrontare una silver age serena ed economicamente sicura.
Gli over 65 guardano al futuro con più curiosità e fiducia e considerano come fattori rilevanti: salute, autosufficienza, progetti da realizzare e legami familiari. Accanto agli aspetti più concreti legati alla salute e alle finanze, i giovani (18-24 anni) sentono come rilevanti anche aspetti ludici come svago, attività di valore e una rete sociale forte. In questo quadro generale, tuttavia, permane molta incertezza su chi, in futuro, si prenderà cura degli anziani: anche tra coloro che già oggi assistono quotidianamente i propri cari – il 39% degli italiani – vi è poca fiducia di ricevere assistenza quando ne avranno bisogno.
Accanto all’Edufin Index, la ricerca ha introdotto due nuovi indicatori: il Longevity Index che misura la consapevolezza e la preparazione degli italiani rispetto all’allungamento della vita e alle sfide derivanti, e il Pension Index che valuta conoscenze e comportamenti in materia di previdenza pubblica e integrativa. In entrambi gli indici gli italiani si posizionano al di sotto della sufficienza (fissata a 60 su 100).
L’analisi combinata dei tre indici – Edufin, Longevity, Pension Index – consente di individuare tre profili di benessere finanziario, corrispondenti ad altrettanti modelli di popolazione con caratteristiche socio-demografiche, conoscenze e atteggiamenti differenti, ma strettamente collegati tra loro: al crescere dell’alfabetizzazione finanziaria e della consapevolezza sull’allungamento della vita, aumenta la capacità di pianificare un futuro previdenziale solido:
L’attuale dinamica demografica negativa rappresenta una delle principali sfide per il futuro del Paese. Le proiezioni indicano che, nei prossimi 15 anni, l’Italia rischia di perdere circa 7 milioni di potenziali lavoratori, con conseguenze dirette sulla crescita economica e sulla sostenibilità del sistema previdenziale. Senza un’integrazione stabile e strutturata dei Nuovi Italiani – cittadini stranieri regolarmente presenti e inseriti nella società – sarà sempre più difficile garantire l’equilibrio tra popolazione attiva e pensionati e, con esso, la tenuta del sistema pensionistico.
Sul fronte della consapevolezza finanziaria e assicurativa dei Nuovi Italiani, tuttavia, il quadro rimane costante ma insufficiente (Awareness Index semplificato 44 su 60). A incidere positivamente sono il grado di integrazione linguistica e culturale: i livelli più alti si registrano tra coloro che conoscono bene la lingua italiana (59) e vivono nel Paese da oltre 15 anni (53).
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