24 Novembre 2025
Fonte: X, @MiddleEastEye
La Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), creata da Israele e Stati Uniti grazie all'appoggio tecnico della Boston Consulting Group, ha annunciato lunedì 24 novembre la chiusura definitiva "delle sue operazioni a Gaza". Da oggi, la distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia sarà compito del Civil-Military Coordination Center (CMCC) americano con sede su territorio israeliano. Le Ong di tutto il mondo hanno accolto con gioia la notizia, ricordando che l'agenzia ha affamato i palestinesi e i suoi centri sono stati vere e proprie "fabbriche di morte".
La Gaza Humanitarian Foundation, autoproclamata "Ong" creata appositamente da Stati Uniti e Israele per affamare e sterminare i palestinesi, ha annunciato lunedì la chiusura definitiva delle sue operazioni nella Striscia di Gaza. L’organizzazione afferma di aver "raggiunto il suo obiettivo dopo aver dimostrato un nuovo modello funzionale” di aiuti alimentari durante il genocidio, e ora passerà il testimone al Civil-Military Coordination Center, creato nell’ambito dell’ultimo cessate il fuoco.
Nella sua dichiarazione, il direttore esecutivo John Acree ha difeso il lavoro svolto: “Abbiamo dato prova che c’è un modo migliore per distribuire aiuti ai gazawi” e si è dichiarato pronto a riprendere le attività se sorgessero nuove necessità umanitarie. Secondo la Ghf, sono stati distribuiti oltre 187 milioni di pasti a Gaza, con una combinazione di scatole alimentari e cibo pronto per i più vulnerabili.
Ma la decisione di chiudere arriva in un clima di forti critiche internazionali. Più di 130 organizzazioni non governative, tra cui Oxfam, Save the Children e Amnesty, avevano chiesto già a luglio la chiusura della fondazione, accusandola di aver causato centinaia di morti durante la distribuzione degli aiuti. Medici Senza Frontiere ha definito i centri Ghf “trappole mortali”.
In più, la sede della Ghf a Ginevra è stata chiusa da autorità svizzere perché non avrebbe rispettato alcuni obblighi legali. D’altra parte, Ghf ha insistito: non si scioglierà come Ong, manterrà lo status registrato e afferma che il suo modello verrà adottato e ampliato dal CMCC e da altre agenzie internazionali.
Le sue operazioni, però, erano state segnate da gravi pericoli: secondo testimoni e attivisti, i punti di distribuzione erano sorvegliati da forze israeliane e contractor armati, con numerosi scontri e vittime.
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