13 Novembre 2025
Meloni-Rama Fonte: X @radardanevar
Nel vertice bilaterale di Villa Doria Pamphilj, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro albanese Edi Rama hanno firmato 15 accordi e protocolli tecnici per un valore complessivo di oltre 3 miliardi di euro l’anno, rafforzando una partnership che spazia dalla gestione dei flussi migratori alla cooperazione energetica, fino al sostegno all’ingresso di Tirana nell’Unione europea.
L’accordo principale, annunciato dal governo albanese, riguarda “la cooperazione strategica nei settori della sanità, energia, ambiente, sicurezza e industria della difesa, gestione della migrazione irregolare, istruzione, innovazione, diaspora, nonché trasformazione economica e crescita attraverso l’innovazione”. La firma è avvenuta negli spazi all’aperto di Villa Doria Pamphilj, alla presenza dei ministri Tajani, Piantedosi, Nordio, Crosetto, Pichetto Fratin, Giuli, Schillaci, Musumeci e dei sottosegretari Freni e Ferrante.
Il vertice di Roma ha rappresentato una tappa simbolica di un rapporto bilaterale sempre più stretto. Al centro del confronto, la questione migratoria, già oggetto del memorandum d’intesa del 2023 che ha portato alla costruzione in Albania dei centri per i migranti salvati in mare dalle navi italiane. Un accordo finito sotto la lente della magistratura e della Corte di giustizia europea, con ricorsi che ne hanno rallentato l’applicazione.
Il protocollo Italia-Albania, sottolineano fonti di governo, "costituisce una delle soluzioni innovative in materia migratoria, che sta riscontrando sempre maggior interesse sia da parte della Commissione europea che degli Stati membri". Nelle stesse ore, la Commissione Ue ha pubblicato la sua relazione annuale, riconoscendo che l’Italia, insieme a Grecia, Cipro e Spagna, è sottoposta a una forte pressione migratoria per il netto aumento degli arrivi. Roma potrà quindi accedere al Solidarity Pool europeo, una volta che il nuovo Patto su migrazione e asilo entrerà in vigore a metà 2026. Un atto “doveroso e atteso”, ha sottolineato il ministro per il Pnrr e le Politiche europee Tommaso Foti, “dopo anni in cui l’Italia è stata lasciata sola ad affrontare l’emergenza migratoria”.
Ma non solo migranti sul tavolo di Villa Pamphilj. Tra le intese, ampio spazio alla cooperazione in campo economico, infrastrutturale, energetico e ambientale. Sul fronte energetico è già operativo l’accordo trilaterale Italia–Emirati Arabi Uniti–Albania, firmato a gennaio ad Abu Dhabi, per la produzione di energia rinnovabile e la costruzione di un’interconnessione sottomarina con l’Italia. Tra i progetti prioritari figura il Corridoio europeo VIII, destinato a collegare il Mar Adriatico al Mar Nero.
Le intese tecniche puntano inoltre a rafforzare la collaborazione nei settori della difesa, della salute e della protezione civile, con particolare attenzione alla lotta al narcotraffico, al sostegno alle piccole e medie imprese e alla formazione museale. Sul piano commerciale, Roma si conferma il principale partner di Tirana, con un interscambio superiore ai 3 miliardi di euro e una quota di mercato del 20%.
Infine, tra i temi centrali dell’incontro anche il percorso di adesione dell’Albania all’Unione europea, sostenuto con convinzione dal governo italiano. Come ricordato da Giorgia Meloni nel vertice della Comunità politica europea dello scorso maggio a Tirana, l’allargamento ai Balcani occidentali “è un investimento strategico per la sicurezza dell’Europa”. Parole ribadite anche in occasione del summit romano, dove la premier ha sollecitato un’accelerazione del processo di integrazione per dare “segnali concreti a Nazioni che stanno facendo il massimo per essere parte della nostra famiglia” — parole che il premier Rama ha accolto con gratitudine.
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