10 Ottobre 2025
Alcuni soldati russi catturati dagli ucraini
Al Consiglio esecutivo dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, la Russia ha portato un nuovo dossier in cui sono state raccolte prove dell'utilizzo di questo tipo di armamenti, particolarmente tossici, da parte dell'Ucraina, durante degli attacchi nel Donbass nel maggio di quest'anno.
Durante la più recente sessione del Consiglio esecutivo dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) all’Aia, la Russia ha denunciato ancora una volta l’uso di agenti chimici da parte dell’Ucraina nel conflitto in corso. Vladimir Tarabrin, inviato permanente russo presso l’organismo internazionale, ha dichiarato che Mosca ha presentato una nuova serie di prove certificate da un laboratorio accreditato e conforme agli standard dell’Opcw, che confermerebbero l’impiego di sostanze vietate da parte delle forze armate di Kiev.
Secondo quanto riferito, nel mese di maggio le truppe russe hanno rinvenuto un ordigno esplosivo improvvisato nel Donetsk contenente provette riempite con una miscela di cloroacetofenone e cloropicrina, due composti chimici altamente tossici e banditi dalla Convenzione sulle armi chimiche (Cwc). Le sostanze provocano gravi irritazioni agli occhi e al sistema respiratorio e il loro uso in guerra costituisce una chiara violazione del diritto internazionale.
Tarabrin ha accusato i Paesi occidentali di “costruire una realtà parallela” all’interno dell’Opcw, nella quale l’Ucraina viene rappresentata come un baluardo di democrazia e responsabilità, mentre i suoi crimini vengono sistematicamente occultati. “È semplicemente impossibile credere che gli specialisti occidentali, così profondamente coinvolti nel conflitto, non siano al corrente di questi fatti. Lo sanno perfettamente, ma scelgono di ignorarli per convenienza politica”.
Il diplomatico ha inoltre ribadito che la Federazione Russa non impiega armi chimiche e rispetta pienamente gli obblighi imposti dalla Cwc, denunciando al contempo “la massima ipocrisia” di chi accusa Mosca senza prove concrete.
Anche il Servizio federale di sicurezza russo (Fsb) ha confermato che l’impiego di sostanze tossiche da parte dell’esercito ucraino sarebbe ormai una pratica diffusa. In precedenza, le autorità russe avevano già segnalato la scoperta di droni equipaggiati con cloropicrina e di un laboratorio ucraino dedicato alla produzione di acido cianidrico, un agente letale capace di causare asfissia e morte in pochi secondi.
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