20 Settembre 2025
Jet russi Estonia Fonte: X @dariodangelo91
L’Estonia, dopo la Polonia, ha annunciato di aver chiesto l’attivazione dell’articolo 4 del Trattato Nato, dopo la presunta violazione del proprio spazio aereo da parte di 3 caccia russi Mig-31. A darne notizia è stato il ministro degli Esteri Margus Tsahkna, che ha parlato di “provocazione grave e inaccettabile”. Da Mosca, però, è arrivata una secca smentita: secondo il ministero della Difesa i jet si sarebbero mantenuti su acque neutrali del Mar Baltico, rispettando pienamente le normative internazionali.
Il premier estone Kristen Michal ha formalizzato la richiesta di consultazioni ai partner dell’Alleanza, sottolineando l’urgenza di una risposta coordinata. Tsahkna, in un messaggio diffuso su X, ha ribadito: “Tre Mig-31 russi hanno violato lo spazio aereo estone sopra il Golfo di Finlandia. I caccia italiani della Nato sono intervenuti prontamente e li hanno scortati fuori. Questa è una provocazione grave e inaccettabile”.
Il ministro ha poi aggiunto: “La nostra risposta deve essere unita e ferma. Grati ai nostri alleati e amici per il loro immediato supporto. Più forti insieme”. La decisione estone di invocare l’articolo 4 arriva in un momento di particolare fragilità della sicurezza regionale, aggravata dal conflitto in Ucraina e dalle frequenti accuse reciproche di sconfinamenti nei cieli baltici.
L’articolo 4 del Trattato del Nord Atlantico, siglato nel 1949, consente a un Paese membro di richiedere consultazioni con gli alleati quando percepisce una minaccia alla propria integrità territoriale, indipendenza politica o sicurezza. Diversamente dall’articolo 5, che prevede la difesa collettiva in caso di attacco armato, non comporta risposte automatiche ma apre un canale diplomatico immediato.
Da Mosca è giunta la replica. Il ministero della Difesa russo ha infatti negato qualsiasi sconfinamento: “Tre caccia russi MiG-31 hanno completato un volo programmato dalla Carelia a un aeroporto nella regione di Kaliningrad. Il volo è stato condotto nel rigoroso rispetto delle normative internazionali sullo spazio aereo, senza violare i confini di altri Stati, come confermato da un monitoraggio oggettivo”.
Il dicastero ha inoltre precisato che durante il trasferimento i jet “non hanno deviato dalla rotta aerea concordata e non hanno violato lo spazio aereo estone. La rotta di volo si trovava sulle acque neutrali del Mar Baltico”.
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