11 Settembre 2025
Paesi golfo arabo Fonte: El Orden Mundial
Il 9 settembre 2025, per la prima volta nella storia, Israele ha condotto un attacco aereo diretto sul territorio del Qatar, specificamente nella capitale Doha. L'operazione ha preso di mira i leader di Hamas che si erano riuniti per discutere l'ultima proposta di cessate il fuoco presentata dal Presidente americano Donald Trump.
L'attacco è avvenuto nel quartiere residenziale di Katara a Doha, nei pressi di una stazione di servizio, in un'area che ospita numerose ambasciate straniere. Secondo fonti israeliane, l'operazione ha utilizzato oltre 10 munizioni di precisione e aveva come obiettivi principali Khalil al-Hayya, capo negoziatore di Hamas, e altri dirigenti del movimento.
Bilancio delle vittime:
Hamas ha dichiarato che i suoi leader principali sono sopravvissuti al tentativo di assassinio.
Il Primo Ministro qatariota Mohammed bin Abdulrahman Al Thani ha definito l'attacco "terrorismo di stato" e ha annunciato che il Qatarcercherà una "risposta collettiva" regionale. Ha avvertito che "l'intera regione del Golfo è a rischio" e ha accusato Netanyahu di condurre il Medio Oriente verso il "caos".
Il Ministero degli Esteri saudita ha "condannato e denunciato nei termini più forti l'aggressione israeliana brutale" contro il Qatar. Il Principe ereditario Mohammed bin Salman ha dichiarato: "Staremo con lo Stato del Qatar in tutte le misure che prenderà, senza limiti, e mobiliteremo tutte le nostre capacità per questo".
Il Presidente degli EAU, Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan, si è recato personalmente a Doha per esprimere solidarietà, definendo l'azione israeliana "criminale" e una minaccia alla stabilità regionale. Ha sottolineato che "la sicurezza degli Stati arabi del Golfo è indivisibile".
Sorprendentemente, l'amministrazione Trump ha criticato pubblicamente l'azione israeliana. Il Presidente Trump ha dichiarato di non essere "entusiasta" dell'attacco e ha assicurato al Qatar che "una cosa del genere non accadrà più sul loro territorio". La portavoce della Casa Bianca ha affermato che l'attacco "non fa avanzare gli obiettivi di Israeleo dell'America".
L'attacco ha colpito i negoziatori di Hamas proprio mentre stavano discutendo una proposta di cessate il fuoco, compromettendo potenzialmente gli sforzi diplomatici in corso. Il Qatar ha temporaneamente sospeso il suo ruolo di mediatore.
Netanyahu, evidentemente non ancora soddisfatto di quanto fatto e della evidente e pericolosa instabilità che da un bel pezzo sta apportando inMedio Oriente, continuamente spinto da quei due estremisti messianici di estrema destra Ben-Gvir e Smotrich, ha raddoppiato, minacciando ulteriori azioni: "Dico al Qatar e a tutte le nazioni che ospitano terroristi: o li espellete o li portate in giustizia. Perché se non lo fate, lo faremo noi". Tale irresponsabile sortita ha ulteriormente inasprito le tensioni regionali, naturalmente.
I leader del Golfo stanno ora valutando misure legali internazionali contro Israele, incluso il supporto ai mandati di arresto della Corte Penale Internazionale contro Netanyahu.
L'attacco israeliano in Qatar rappresenta un'escalation significativa che ha unito i Paesi del Golfo in una condanna senza precedenti. Mentre le dichiarazioni di "dura ritorsione" non sono ancora materializzate in azioni concrete, la risposta diplomatica coordinata e le minacce di azioni legali internazionali indicano un deterioramento delle relazioni tra Israele e i suoi vicini del Golfo.
La situazione rimane in evoluzione, con gli Stati del Golfo che cercano un equilibrio tra la condanna dell'aggressione israeliana e il mantenimento della stabilità regionale, mentre considerano opzioni di risposta che vanno dalla diplomazia alle azioni legali internazionali.
Di Eugenio Cardi
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