09 Settembre 2025
Elizabeth Jean Carroll e Trump, fonte: Twitter @ReallyAmerican1
Una Corte d'Appello federale di New York ha confermato all'unanimità il risarcimento di 83,3 milioni di dollari che il Presidente Donald Trump dovrà corrispondere ad Elizabeth Jean Carroll, la giornalista e scrittrice, già editorialista di Vogue, che nel 2019 aveva accusato il tycoon di averla stuprata nel 1996 nel camerino di un magazzino newyorkese.
Trump era già stato dichiarato colpevole di diffamazione nel gennaio 2024. Ieri, 8 settembre, la Corte d'Appello ha così respinto la tesi di Trump secondo cui la decisione della Corte Suprema dell'anno scorso (che garantiva l'immunità presidenziale per atti ufficiali) impediva di accertare le responsabilità del Presidente nella causa intentata da Carroll. Non solo: i legali del tycoon avevano inoltre sostenuto che il giudice di primo grado aveva commesso un errore nel concedere a Carroll una sentenza prima del processo: argomentazioni anche queste smentite dalla Corte d'Appello. All'epoca dei fatti, nove giurati avevano già imposto quale cifra risarcitoria 83,3 milioni di dollari, inclusi 65 milioni per danni "punitivi" (volti cioè a dissuadere Trump dal "danneggiare" ancora la Carroll). Un'accusa definita al tempo da Trump "ridicola" e contro cui aveva promesso di fare ricorso. Alle accuse di aggressione il tycoon non solo aveva opposto le sue smentite, ma aveva diffamato la giornalista dichiarando che si era inventata tutto. "Sono io che dovrei denunciare lei" aveva comunicato il tycoon dopo l'udienza del 2019 dov'era stato citato dalla Carroll con l'accusa di violenza sessuale e diffamazione; "Non si ricorda neanche quando è avvenuto l'episodio. Si è inventata tutto dopo aver visto una puntata di 'Law and Order'".
Ieri, 8 settembre, la Corte d'Appello si è espressa ritenendo il risarcimento richiesto dalla giuria in primo grado "ragionevole alla luce dei fatti straordinari e scioccanti di questo caso". Né Trump né la Casa Bianca ha rilasciato dichiarazioni in merito.
Elizabeth Jean Carroll, ex editorialista di Elle e firma di Vogue, aveva accusato Trump nel 2019 di averla aggredita nei camerini dei grandi magazzini di lusso Bergdorf Goodman, sulla Fifth Avenue di Manhattan. I due, a quanto emerge dalle ricostruzioni, si erano conosciuti ad una festa quando il tycoon chiese alla donna una consulenza in merito ad un capo di biancheria intima. Il tycoon dunque l'avrebbe aggredita spingendola nel camerino, chiudendo a chiave la porta e immobilizzandola. Da allora le diffamazioni di Trump a causa di cui, aveva affermato, era diventata bersaglio dei social e la cui credibilità di opinionista era venuta meno.
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