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Gaza city dichiarata "zona di guerra": attacchi israeliani intensificati, un milione i civili in fuga, Idf: "completeremo occupazione entro 22 settembre"

Almeno un milione i palestinesi che saranno evacuati a sud della Striscia, la Croce Rossa condanna: "impossibile uno spostamento di massa sicuro in queste condizioni"

31 Agosto 2025

Gaza city dichiarata "zona di guerra": attacchi israeliani intensificati,  un milione i civili in fuga, Idf: "completeremo occupazione entro 22 settembre"

Gaza, fonte: MSF

Gaza City è stata dichiarata ufficialmente "zona di combattimento pericolosa". A riferirlo è l'esercito israeliano che sta intensificando le manovre offensive provocando la fuga in massa di almeno un milione di palestinesi. L'Idf, dopo 694 giorni di conflitto israelo-palestinese, si dice pronta alla conquista totale della città di Gaza nonostante cresca l'opposizione e aumentino gli appelli per il cessate il fuoco. A quanto emerge, è il 22 Settembre la data fissata dal governo israeliano per la conquista della roccaforte di Hamas. Data simbolica perché coincidente col Capodanno ebraico (Rosh Hashanà), l'anniversario della creazione di Adamo ed Eva e l'inizio biblico del ruolo dell'umanità nel mondo.

Gaza city dichiarata "zona di guerra": attacchi israeliani intensificati, un milione i civili in fuga, Idf: "completeremo occupazione entro 22 settembre"

In vista di una grande offensiva, Israele è pronto ad interromperelanci aerei su Gaza city riducendo di fatto l'ingresso dei camion di soccorso a nord della Striscia. Una strategia volta a indurre i gazawi a sud. Dall'alba gli attacchi israeliani hanno provocato la morte di almeno 63 palestinesi di cui 35 solo a Gaza City. Altri 14 invece erano in attesa di aiuti umanitari. Il 22 Settembre potrebbe essere la data entro cui l'esecutivo di Gerusalemme ha in programma di "completare" la conquista di Gaza City: in vista di tale data tra 800mila e il milione di persone dovrà essere evacuato dalla città, pronte ad essere accolte, spiegano fonti israeliane alla tv pubblica Kan, da infrastrutture umanitarie a Sud della Striscia. Tuttavia, la Presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa Mirjana Spoljaric ha negato che "un'evacuazione di massa possa essere effettuata in modo sicuro e dignitoso nelle attuali condizioni". Le pressioni sociali contro le politiche genocide di Netanyahu sono arrivate al culmine a Tel Aviv dove continuano le richieste affinché l'esecutivo israeliano accetti un accordo per la liberazione degli ostaggi. L'attivista Einav Zangauker, madre di Matan Zangauker, ostaggio di Hamas, ha frattanto dichiarato che "riterrà Netanyahu responsabile" dell'eventuale morte del figlio e che cercherà di farlo accusare di omicidio.

La crisi umanitaria all'interno della Striscia precipita mentre altrove, dalla Spagna, è previsto per oggi 31 agosto il via della più grande missione umanitaria marittima, la Global Sumud Flotilla, con l'obiettivo di spezzare l'assedio israeliano su Gaza. Ieri, 30 agosto, invece oltre 10mila manifestanti sono scesi in piazza al Lido di Venezia, in occasione della 82esima edizione della Mostra del Cinema, per gridare Stop Genocidio esigendo dalle istituzioni una ferma e univoca condanna di Israele.

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