29 Agosto 2025
Il 20 agosto 2024, il sistema di monitoraggio globale della famesupportato dall'ONU ha ufficialmente dichiarato che esiste una carestia "interamente causata dall'uomo" in Gaza City, il centro più popolato dell'enclave prima del 7 ottobre 2023. Cinquecentomila persone - almeno un quarto dei palestinesi di Gaza - si trovano attualmente in uno stato di fame, secondo il sistema Integrated Food Security Phase Classification (IPC).
- I numeri della crisi:
Dal 2 marzo 2025, il governo israeliano ha nuovamente bloccato tutti gli aiuti che entrano a Gaza, incluso il carburante, rappresentando la chiusura completa più lunga nella storia del blocco. Questo blocco ha avuto conseguenze devastanti:
Le organizzazioni umanitarie internazionali documentano un pattern di ostruzionismo sistematico:
Dal 1° gennaio 2024, le autorità israeliane hanno frenato le missioni umanitarie bloccando il 56% degli aiuti umanitari diretti nel nord di Gaza.
Il 21 novembre 2024, la Camera Preliminare I della Corte Penale Internazionale ha emesso mandati d'arresto per Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant per crimini di guerra e crimini contro l'umanità, demolendo completamente la narrativa propagandistica israeliana.
Le accuse specifiche includono:
La Camera ha ritenuto che ci siano ragioni sufficienti per credere che Netanyahu e Gallant abbiano "intenzionalmente e consapevolmente privato la popolazione civile di Gaza di aiuti umanitari indispensabili per la loro sopravvivenza, inclusi cibo, acqua, e medicinali e forniture mediche, così come carburante ed elettricità".
La CPI ha smontato le bugie israeliane stabilendo che le restrizioni erano "motivate politicamente e non da necessità militari", confutando direttamente le giustificazioni di sicurezza ripetute dalla propaganda israeliana. La Camera ha trovato che la loro condotta ha portato "all'interruzione della capacità delle organizzazioni umanitarie di fornire cibo e altri beni essenziali alla popolazione bisognosa di Gaza".
Mentre a Gaza centinaia di migliaia di persone letteralmente muoiono di fame, il governo israeliano ha messo in campo una sofisticata operazione di propaganda digitale per negare questa realtà. Una di queste campagne segrete è stata commissionata dal Ministero israeliano degli Affari della Diaspora, che ha stanziato circa 2 milioni di dollari per l'operazione, incaricando aziende di marketing politico con sede a Tel Aviv.
L'operazione israeliana consiste in quello che gli esperti chiamano "propaganda 101": inondare lo spazio informativo con contenuti che suggeriscono una narrativa specifica, soprattutto nelle ore cruciali quando il pubblico è più attento. Come riporta The Intercept (testata giornalistica online progressista americana fondata nel febbraio 2014 da Glenn Greenwald, Laura Poitras e Jeremy Scahill): "Al centro della campagna di guerra dell'informazione di Israele c'è una missione tattica per disumanizzare i palestinesi e inondare il discorso pubblico con un flusso di accuse false, non supportate e non verificabili".
- Gli strumenti della propaganda
Il governo israeliano ha recentemente orchestrato una delle sue operazioni di propaganda più ciniche, squallide e mostruose: ha organizzato l'ingresso nella Striscia di Gaza di 10 influencer americani e israeliani dei social media come parte di una campagna per "rivelare la verità" sulle condizioni umanitarie.
Questa operazione è avvenuta mentre:
Uno degli influencer ha postato: "Potete odiarmi per essere andato a vedere la verità, non cambierà i fatti. Israele NON è la ragione per cui molti palestinesi stanno morendo di fame". Questa affermazione arriva mentre la Corte Penale Internazionale ha emesso mandati d'arresto proprio per l'uso della fame come arma di guerra.
Mentre il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz dichiara apertamente: "La politica di Israele è chiara: nessun aiuto umanitario entrerà a Gaza, e bloccare questo aiuto è una delle principali leve di pressione", la macchina propagandistica israeliana nega simultaneamente che ci sia una crisi alimentare.
Il rappresentante israeliano alle Nazioni Unite ha dichiarato: "La calunnia che la popolazione di Gaza sta attualmente morendo di fame è semplicemente falsa", definendo i rapporti sulla carestia imminente "una completa bugia e fabbricazione" e "una diffamazione contro Israele".
Ma i fatti documentati raccontano tutt'altro:
In un episodio particolarmente grottesco, l'Ambasciata USA di Gerusalemme ha pubblicato una dichiarazione accusando New York Times, CNN e Associated Press di aver riportato "notizie FALSE" sui civili uccisi mentre cercavano aiuti alimentari. L'ambasciata ha affermato: "Video dei droni e testimonianze dirette hanno chiaramente mostrato che non ci sono state ferite, nessuna fatalità, nessuna sparatoria, nessun caos".
Questa dichiarazione è però stata palesemente e incontrovertibilmente smentita dai rapporti documentati delle stesse organizzazioni umanitarie sul campo che hanno registrato centinaia di vittime in questi incidenti: secondo il Ministero della Salute di Gaza infatti, tra il 27 maggio e il 4 agosto, il numero di vittime tra le persone che cercavano di raggiungere le forniture alimentari presso i siti di distribuzione militarizzati o lungo i percorsi dei convogli di aiuti umanitari è aumentato a 1.516 vittime e più di 10.000 feriti. Basandosi sui dati disponibili per il mese di luglio, su 117.366 bambini tra i sei e i 59 mesi sottoposti a screening a luglio, 9.205 bambini sono stati identificati come affetti da malnutrizione acuta, la cifra mensile più alta registrata finora.
La documentazione raccolta dalle principali organizzazioni internazionali - ONU, WFP, OMS, Amnesty International, Human Rights Watch - così come i mandati d'arresto della Corte Penale Internazionale, smascherano completamente la campagna di propaganda israeliana e rivelano una realtà scandalosa, agghiacciante e disumana.
Il contrasto tra propaganda e realtà è devastante e vergognosa:
Come ha dichiarato Cindy McCain, Direttore Esecutivo del WFP, smontando direttamente le bugie israeliane: "La sofferenza insopportabile del popolo di Gaza è fin troppo chiara agli occhi del mondo intero. Aspettare la conferma ufficiale della carestia per fornire gli aiuti alimentari salvavita di cui hanno disperatamente bisogno è inconcepibile".
In buona sostanza, quel che ormai sappiamo fin troppo bene tutti e che diviene addirittura stucchevole dover ripetere, è che Israele utilizza deliberatamente la fame come arma di guerra contro 2,1 milioni di civili intrappolati a Gaza, mentre allo stesso tempo diffonde propaganda per negare questa realtà. I mandati d'arresto della CPI e la documentazione delle organizzazioni umanitarie internazionali hanno smascherato questa menzogna sistematica.
Nessuna scandalosa e disumana campagna di propaganda, per quanto sofisticata e ampiamente finanziata, può nascondere la morte per fame di migliaia di bambini innocenti. La storia giudicherà non solo i responsabili di questi crimini, ma anche coloro che hanno contribuito a diffondere le bugie per coprirli.
Di Eugenio Cardi
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