21 Agosto 2025
Donald Trump (fonte foto Lapresse)
Donald Trump avrebbe scelto di fare un passo indietro nel ruolo di mediatore tra Russia e Ucraina, preferendo che siano direttamente Mosca e Kiev a organizzare un incontro tra i rispettivi leader, senza un suo coinvolgimento attivo. Almeno per ora. Lo hanno riferito funzionari della Casa Bianca al Guardian. Un passo indietro insolito per il modus operandi del presidente americano, abituato a cercare la luce dei riflettori.
La posizione dell’ex presidente USA arriva dopo un’apparente presa di coscienza: porre fine alla guerra in Ucraina si sta rivelando più complesso del previsto. Nonostante le recenti iniziative diplomatiche, i segnali concreti di progresso sono stati scarsi. Al momento, la Casa Bianca non dispone di una lista ufficiale di possibili sedi per un eventuale incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Quest’ultimo ha suggerito come luoghi possibili Svizzera, Austria o Turchia, escludendo invece l’Ungheria, ritenuta troppo vicina al Cremlino, e optando per un’“Europa neutrale”.
“Donald Trump intende lasciare che Russia e Ucraina organizzino un incontro tra i loro leader senza svolgere direttamente alcun ruolo per ora, secondo funzionari dell'amministrazione che hanno familiarità con la situazione, facendo un passo indietro dai negoziati per porre fine all'invasione russa dell'Ucraina. La fase successiva, secondo Trump, per porre fine alla guerra in Ucraina rimane un incontro bilaterale tra Vladimir Putin, presidente russo, e Volodymyr Zelenskyy, presidente ucraino, hanno affermato i funzionari. Trump ha detto ai suoi consiglieri nei giorni scorsi che intende ospitare un incontro trilaterale con i due leader solo dopo che questi si saranno incontrati, anche se non è chiaro se tale conferenza iniziale avrà luogo e Trump non intende essere coinvolto in tale sforzo”. Così riporta il Guardian, aggiungendo che una delle fonti ha descritto la situazione come “un approccio wait-and-see”, attendi e osserva.
I due incontri sono ritenuti essenziali per la fine della guerra; nei due vertici, i leader discuteranno delle condizioni per ottenere la pace, in particolare la cessione dei territori ucraini conquistati alla Russia, come anticipato dal Giornale d'Italia.
Intanto, il presidente ucraino ha dichiarato di essere in attesa di una bozza ufficiale delle garanzie di sicurezza da parte dell’Occidente. Le proposta più probabile sembra essere legata a garanzie simili all’Articolo 5 della NATO – avanzata dall’Italia – con gli Stati Uniti che sosterrebbero questa iniziativa, seppur non schierando alcun soldato in Ucraina. L'idea di truppe Nato sul territorio è stata infatti respinta da Mosca con fermezza. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha ribadito che l’eventuale presenza di un contingente militare Nato in Ucraina sarebbe per la Russia “inaccettabile”. Per il Cremlino, infatti, l’espansione della NATO verso est rappresenta una delle cause principali del conflitto.
Zelensky ha anche rigettato l’idea russa di affidare alla Cina un ruolo di garante per la sicurezza dell’Ucraina. “La Cina non ci ha aiutato a fermare la guerra, e anzi ha favorito la Russia, aprendo il proprio mercato ai droni”, ha spiegato il leader ucraino.
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