21 Agosto 2025
Fonte: imagoeconomica
La crisi degli aiuti umanitari a Gaza: blocchi, rifiuti e accuse di fame indotta. La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza ha raggiunto livelli critici, con organizzazioni internazionali che denunciano un blocco sistematico degli aiuti umanitari da parte di Israele. Al centro della terribile e disumana controversia si trova la dichiarazione dell'Ufficio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, che accusa direttamente il governo israeliano di utilizzare la fame come arma di guerra, respingendo così i tentativi del Primo Ministro Benjamin Netanyahu (sul quale pende un mandato di arresto per crimini di guerra da parte della CPI) di attribuire la responsabilità ad altri attori.
Un episodio emblematico di questa crisi è rappresentato dal caso documentato dalla CNN, in cui Amal Emam, Direttore Esecutivo della Mezzaluna Rossa Egiziana, ha mostrato alla giornalista Becky Anderson un magazzino pieno di forniture mediche al valico di Rafah, respinte ripetutamente da Israele. Tra questi, particolarmente significativo è il caso di un autista, Mohamed Fawzy, che trasportava letti di terapia intensiva provenienti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), rifiutati quattro volte dalle autorità israeliane con la motivazione che contenevano metalli e plastica, nonostante avessero ricevuto precedentemente l'approvazione preliminare israeliana.
Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite ha dichiarato che un terzo dei palestinesi a Gaza non mangia per giorni interi. L'Integrated Food Security Phase Classification (IPC) ha avvertito il 25 luglio che "lo scenario peggiore della carestia" si sta verificando nella Striscia di Gaza.
- Impatto sui servizi essenziali
Il blocco ha avuto conseguenze devastanti:
Il Primo Ministro Netanyahu ha negato categoricamente l'esistenza di una politica di fame, dichiarando: "Non c'è una politica di fame a Gaza. E non c'è fame a Gaza".
L'Ufficio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite a tali affermazioni ha risposto che "il rischio di fame è ovunque a Gaza. Questo è il risultato diretto del blocco degli aiuti umanitari da parte del governo israeliano".
Francia, Germania e Regno Unito hanno emesso una dichiarazione congiunta definendo "intollerabile" la decisione israeliana di bloccare gli aiuti
- Impatto su donne e bambini
I medici che hanno lavorato a Gaza descrivono una situazione drammatica:
Il Dottor Tammy Abughnaim, che ha visitato la Striscia di Gaza nel marzo 2025, ha dichiarato: "È l'inferno 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Immaginate di dover rispondere a un evento con vittime di massa o a un bambino colpito alla testa senza forniture mediche di base".
La comunità internazionale si trova ora di fronte all'urgentissima e pressante sfida di tradurre la condanna diplomatica dello Stato occupante di Israele in azioni concrete per alleviare le sofferenze della popolazione civile di Gaza, anche alla luce del rifiuto dello Stato sionista di sottoscrivere il piano già accettato da Hamas e proposto da USA, Egitto e Qatar, mentre i carrarmati israeliani si accingono a cingere di assedio Gaza City con l'intenzione di deportare (chissà dove) 2 milioni di palestinesi, per la stragrande maggioranza donne e bambini.
Di Eugenio Cardi
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