08 Agosto 2025
Dichiarazioni choc da parte del ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, dopo l’approvazione del piano per l’occupazione totale della Striscia di Gaza: “Israele cancellerà lo Stato palestinese”, mentre l’Onu lancia l’allarme e chiede l’immediato stop alle operazioni militari. Volker Türk, Alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, avverte: “Sofferenze indicibili e crimini atroci”.
I piani israeliani per la Cisgiordania hanno lo scopo di "cancellare lo Stato palestinese" e di impedire che in futuro si verifichi un altro attacco simile a quello del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas. Lo ha detto il ministro delle Finanze di estrema destra, Bezalel Smotrich, al quotidiano Ofek del partito Sionismo Religioso. Il ministro ha dichiarato di essere impegnato a ripristinare gli ex insediamenti israeliani di Ganim e Kadim, nel nord della Cisgiordania, smantellati durante il disimpegno unilaterale del 2005, aggiungendo che spera di vedere il piano realizzato "nelle prossime settimane".
Nel frattempo, da Ginevra, arriva un duro comunicato delle Nazioni Unite. L’Alto commissario per i Diritti Umani, Volker Türk, ha chiesto che Israele "fermi immediatamente" il piano di presa militare su Gaza. Il piano del governo israeliano per una completa occupazione militare della Striscia, secondo Türk, rischia di causare "sofferenze indicibili e crimini atroci".
Il funzionario delle Nazioni Unite ha inoltre sottolineato come tale piano violi la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, che chiede la fine dell’occupazione israeliana e la realizzazione della soluzione a due Stati, tutelando il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione. "Questa ulteriore escalation si tradurrà in un ulteriore esodo forzato di massa, ulteriori uccisioni, ulteriori sofferenze insopportabili, distruzione insensata e crimini atroci", ha affermato Türk.
"Invece di intensificare questa guerra, il governo israeliano dovrebbe impegnarsi al massimo per salvare le vite dei civili di Gaza, consentendo il pieno e incondizionato flusso di aiuti umanitari", ha aggiunto. Türk ha anche chiesto la liberazione "immediata e incondizionata" di tutti gli ostaggi detenuti da gruppi armati palestinesi, così come la fine della detenzione arbitraria di palestinesi da parte di Israele.
Sulla stessa linea anche Mustafa Barghouti, segretario generale della Palestinian National Initiative, che ha definito l'espansione dell’operazione militare a Gaza da parte di Israele una "dichiarazione di un crimine di guerra", secondo quanto riportato dalla CNN. Secondo il noto politico palestinese, questa mossa dimostra che le "vere intenzioni" del primo ministro Benjamin Netanyahu e del suo governo sono "la pulizia etnica di tutto il popolo palestinese nella Striscia di Gaza".
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