06 Agosto 2025
Bruxelles Fonte: LeBonbon
Bruxelles è sempre più teatro di una violenza dilagante che sta sconvolgendo l’opinione pubblica europea. Soprannominata ormai “Napoli sulla Senna”, la capitale belga ha registrato ben 37 episodi di sparatorie nei primi sette mesi del 2025. Dall’inizio dell’anno, la città si colloca in una posizione poco invidiabile tra le capitali più colpite da violenze armate.
A Bruxelles il 2025 segna, finora, un aumento drammatico della violenza armata: sparatorie a tutte le ore, in luoghi pubblici e affollati, che rendono la capitale belga sempre più simile a uno scenario di guerra urbana. L’ultimo caso, avvenuto nel quartiere di Evere, ha scioccato l’opinione pubblica: un uomo incappucciato è stato ritrovato crivellato di colpi all’interno di un furgone incidentato, parcheggiato in un sotterraneo. Una scena che sembra tratta da un film noir, ma che invece è fin troppo reale.
A questo episodio si aggiunge un bilancio già tragico: nel 2024 si erano contati 89 episodi armati, con 13 morti. Ma nel 2025, in appena 7 mesi, si è già superata la metà di quella cifra. Una tendenza in costante crescita, che preoccupa cittadini, autorità e osservatori internazionali.
“Napoli sulla Senna”: così è stata ribattezzata amaramente Bruxelles, che secondo il Vlaams Vredesinstituut è oggi più colpita dalla criminalità armata perfino di Marsiglia. La capitale belga si colloca al secondo posto tra le città europee più segnate dalla violenza, superata solo da Napoli. Un paragone inquietante, che testimonia la percezione di una città dove lo Stato appare sempre più in difficoltà nel contrastare i gruppi mafiosi e la delinquenza organizzata.
A rendere ancora più inquietante la situazione è la spavalderia con cui si compiono questi atti. “Ciò che colpisce è la banalizzazione e l’audacia degli atti. Raffiche di Kalashnikov nella metropolitana Clemenceau, esecuzioni mirate al Peterbos, attacchi lampo in pieno boulevard con i monopattini: la violenza armata a Bruxelles non si nasconde più. Si espone. Esplode a ogni ora, in ogni luogo, come se la città fosse diventata un campo da gioco per gang pesantemente armate”.
Le autorità belghe assicurano un rafforzamento dei controlli, nuove misure repressive e un’attenzione particolare alle zone calde. Ma sul campo, la realtà è diversa: “I residenti si abituano alle sirene, alle zone transennate, alle irruzioni della polizia”.
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